PAR CONDICIO VACCINORUM
Anomalie e disparità nella campagna vaccinale a Verona
L’ordinanza n. 6 / 2021 del Commissario Figliuolo stabilisce le priorità nella vaccinazione: 1) over 80; 2) fragili; 3) fascia 70-79. A Verona questo ordine di priorità non è rispettato. Mancano ancora 16.000 over 80 da vaccinare. Un problema ancora irrisolto sono le vaccinazioni ai non dambulabili; a Verona ancora 20.000 allettati non autosufficienti e domiciliari stanno aspettando il vaccino. Chi deve procedere a vaccinare queste persone? I medici di base? Le USCA? In questa indecisione, molti, spesso anziani o i più fragili, non hanno ancora ricevuto il vaccino. La disparità di trattamento diventa incredibile per quanto riguarda la fascia 70-79 anni. Per questi cittadini sono disponibili due possibilità: – prenotarsi sul portale, nel quale ci sono pochissimi posti liberi e che negli ultimi giorni è stato praticamente sempre privo di disponibilità; – accedere ai centri vaccinali comunali, nei comuni dove sono stati attivati. Il direttore Girardi, in videoconferenza con i sindaci lo scorso giovedì, ha confermato che i vaccini destinati ai punti tampone comunali sono dirottati dai grandi hub. Addirittura parte del personale sanitario impiegato nei grandi centri vaccinali sarebbe stato messo in ferie, in quanto i vaccini da somministrare erano stati inviati ai centri comunali. Quindi, se sei un 70-79 e abiti nel Comune giusto, puoi vaccinarti. Se abiti nel Comune sbagliato, non solo non puoi vaccinarti nel tuo paese, ma non puoi accedere all’hub perché i vaccini da lì sono stati spostati nei comuni “fortunati”. Quali sono questi comuni “fortunati”? Cologna Veneta (che ha ricevuto già 840 vaccini); Nogara (già ricevuti 1600 vaccini); San Giovanni Lupatoto (già ricevuti 250 vaccini); Bovolone; Cerea; Isola Rizza; Castel d’Azzano – Buttapietra. Perché in altri comuni non sono stati attivati i centri vaccini, nonostante la disponibilità dimostrata? Non si tratta di Sindaci che non si sono dati da fare e altri più volenterosi. ad esempio ad Isola della Scala, con Nogarole Rocca e Trevenzuolo, sono pronti a partire da giorni; tuttavia non ricevono vaccini. A Bosco Chiesanuova, dopo un sopralluogo di oltre un mese fa con l’ASL, nessuno ha più saputo nulla. A San Giovanni Ilarione, Caldiero, Belfiore, dopo le manifestazioni di disponibilità inviate per iscritto dai Sindaci all’ASL e alla Provincia, nessuno ha mai risposto. La parità di trattamento tra i cittadini non è rispettata, perché non è chiaro il criterio secondo il quale si scelgono i comuni a cui inviare i vaccini. Ci rifiutiamo di pensarlo, ma dobbiamo constatare, in nome e per conto dei cittadini, quanto risulti evidente il filo politico verde che lega la scelta sui comuni più fortunati. Tutto ciò si traduce in una discriminazione territoriale a danno dei cittadini, specialmente quelli più fragili. La Regione e l’ASL devono delle spiegazioni chiare a tutti i cittadini veronesi su questa inaccettabile disparità di trattamento. On. Alessia Rotta Anna Maria Bigon – consigliere regionale Alessio Albertini – consigliere provinciale |
