IL PUNTO DEL SEGRETARIO

Pubblicato da il 20 Marzo 2021

Iscrivetevi al Pd, questo è il momento giusto

E’ sempre curioso, per chi ci sta già dentro, sentire parlare del Pd dall’esterno. Per anni, durante i quali era più facile che un cittadino fondasse un proprio partito piuttosto che aderire ad uno esistente, molti commentatori rimproveravano al Pd di essere troppo poco Che Guevara e troppo partito di governo. Troppo legato ai ceti tradizionali della sinistra italiana come insegnanti e pensionati e troppo poco aperto al resto della società in cambiamento come giovani e partite iva. Ora invece lo si accusa di essere troppo poco di tutto, dimostrando che comunque dal PD ci si aspetta molto di più di quello che si chiede alle altre forze politiche nazionali e locali.
E’ curioso poi notare che nel momento in cui il Pd, per ragioni sia tattiche che strategiche, ha puntato con decisione a recuperare (o guadagnare) consensi dagli elettori della tumultuosa galassia dei Cinque Stelle e a costruire una coalizione larga ed inclusiva alternativa al centro destra, dal mondo dei media mainstrem è arrivata una clamorosa ed inedita levata di scudi con le conseguenze destabilizzatrici al nostro interno che conosciamo e dalle quali vogliamo ripartire assieme al nuovo segretario Enrico Letta.

Che cosa succede, dunque, quando una persona, sia essa giovane, anziana, donna o uomo, decide di iscriversi al Partito Democratico di Verona? Nella peggiore delle ipotesi nulla di grave: riceverebbe la nostra newsletter con i fatti salienti della settimana, verrebbe convocata a partecipare alla vita degli organismi interni quando questi si riuniscono, (Circolo di quartiere in città e di paese in provincia, assemblea cittadina, assemblea provinciale) e avrebbe diritto di parola e di voto all’interno di un progetto che, pur tra mille difficoltà, resta il primo partito nel capoluogo scaligero e punto di riferimento per la democrazia italiana anche nel periodo nero della pandemia.
Nella migliore delle ipotesi, invece, questa persona entrerebbe in relazione con chi sta già operando sul territorio e nei diversi settori della nostra società, dalla politica istituzionale all’economia, dalla cultura alla sanità al sociale, avendo la possibilità se non di cambiare le cose nell’immediato, almeno di contribuire a dare una direzione al cambiamento.
Tali contributi saranno sempre più importanti in vista del superamento della crisi sanitaria, quando i progetti di ricostruire l’Italia e l’Europa – e con essi anche il cambio di passo richiesto al nostro territorio veronese – dovranno passare dalle parole ai fatti.

I partiti si misurano con le elezioni ma non sono fatti soltanto di eletti, sono fatti principalmente di relazioni, e la vera “fatica” richiesta tanto agli eletti quanto agli iscritti attivi è quella di tessere queste relazioni nel proprio territorio e nei vari settori della società, sia che si tratti di allestire un banchetto, stendere una mozione o organizzare un convegno.
Per questo è fondamentale ritrovare al più presto la dimensione di umana solidarietà al nostro interno, e aprire le porte di un partito che è fondamentalmente sano nei principi, trasparente nei bilanci e politicamente scevro da leaderismi e cerchi magici.
Per rispettare i diritti di tutte e di tutti, è richiesto di osservare delle regole condivise da sottoscrivere al momento dell’iscrizione. Fra le altre, il rispetto delle decisioni assunte a maggioranza e la rinuncia a prese di posizione personali quando queste contrastano con quelle della comunità politica cui si è deciso di aderire e che possono trasmetterne un’immagine distorta.
Possiamo allargare la casa se veniamo invasi da indecisi, reticenti e dubbiosi, che non sanno se il Pd potrà essere la loro destinazione finale, ma sanno benissimo che nella società c’è bisogno di un cambiamento: dovremo saper essere accoglienti.
Mentre saluto con calore quanti, anche in questi giorni, si stanno iscrivendo per la prima volta, dico a tutti: avanti, questo è il momento giusto per iscrivervi al Pd.

Maurizio Facincani
Segretario provinciale