Istituto assistenza anziani di Verona, interrogazione di Bigon (PD): “Clima sempre più pesante, la Regione intervenga per tutelare lavoratori e ospiti”

Pubblicato da il 5 Febbraio 2021
Approda a Palazzo Ferro Fini il caso dell’Istituto assistenza anziani di Verona, con un’interrogazione presentata da Anna Maria Bigon, consigliera regionale scaligera e vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini. “Alcune scelte del Cda e della direzione sembrano essere fatte per alzare scientemente la tensione e la conflittualità, mettendo in difficoltà i lavoratori con ricadute inevitabili sulla qualità del servizio agli anziani ospiti. La Regione ascolti le loro proteste e prenda in considerazione l’ipotesi del commissariamento chiesta dai sindacati”. Lo scontro è aumentato nelle ultime settimane, tanto che dopo il presidio di protesta di sabato scorso, sono state indette due giornate di sciopero per il 25 e 26 febbraio.
 
“La richiesta di restituzione di soldi riguardanti progressioni economiche e indennità di rischio degli ultimi 10 anni, azzerando retroattivamente la contrattazione aziendale è un atto irricevibile e umiliante per chi da febbraio 2020 è ‘al fronte’ nel combattere la pandemia. Ma è solo un episodio dentro un elenco che si è arricchito da quando si è insediato l’attuale Cda, nel giugno 2017. I sindacati tra l’altro contestano la correttezza della procedura di trasferimento a tempo indeterminato della dirigente amministrativa che oggi dirige l’ente, ma non hanno mai avuto risposte in merito. Nel 2018 a causa di uno sciopero l’Iaa ha denunciato per omissione di atti d’ufficio 33 dipendenti che ad oggi risultano ancora indagati, nonostante la contestazione disciplinare debba concludersi entro 120 giorni e nonostante l’Ordine degli infermieri di Verona abbia chiuso per la propria competenza il procedimento disciplinare non ravvisando alcun addebito. Nel frattempo l’ente è stato condannato dal giudice del lavoro per comportamento antisindacale e ancora non ha mai rispettato l’accordo sui minimi essenziali in caso di sciopero. A ciò – ribadisce Bigon – si aggiunge il caso dei soldi da restituire, una scelta ingiusta e sbagliata, sia nel merito che nel metodo. A quanto pare però i vertici dell’Istituto assistenza anziani non sono disponibili a una retromarcia; chiedo perciò alla Regione di intervenire in modo risoluto, arrivando anche al commissariamento”.