Bigon (PD): “Una mozione per inserire diagnosi e cura della fibromialgia nei Lea aggiuntivi regionali”

Pubblicato da il 5 Febbraio 2021
“La Regione inserisca le prestazioni mediche per la diagnosi e cura della fibromialgia nei Lea aggiuntivi, in attesa di una decisione a livello nazionale”. La richiesta è contenuta in una mozione che ha come prima firmataria la consigliera del Pd e vicepresidente della commissione Sanità Anna Maria Bigon, sottoscritta dal capogruppo dem Giacomo Possamai, dai colleghi Francesca Zottis e Andrea Zanoni, da Cristina Guarda di Europa Verde e da Arturo Lorenzoni, portavoce della minoranza a Palazzo Ferro Fini. 
“Questa patologia interessa in Italia quasi quattro milioni di persone, nella stragrande maggioranza donne; è una malattia reumatica cronica, caratterizzata da dolore diffuso, astenia e rigidità muscolare, la cui causa è ancora sconosciuta. Tuttavia nonostante gli inviti del Parlamento europeo agli Stati membri e il parere del Consiglio superiore della sanità, nel nostro Paese siamo ancora indietro: la fibriomialgia non è riconosciuta come malattia invalidante e non è prevista alcuna esenzione dal ticket. La Regione però potrebbe agire autonomamente e non sarebbe la sola – ricorda Bigon – Alcuni Consigli regionali come Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna e Valle d’Aosta, oltre a quelli delle Province autonome di Bolzano e Trento, hanno già deliberato affinché esami e terapie siano inseriti nei Livelli essenziali di assistenza aggiuntivi. Come primo passo va fatta un’adeguata campagna di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza di questa patologia, quindi l’accesso alla diagnosi e alle cure deve essere garantito a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche. Con la nostra mozione invitiamo la Regione a fare la propria parte, fermo restando che è indispensabile un intervento nazionale per colmare un ritardo che non è più accettabile”.