Covid,Rotta: “In Veneto situazione grave, serve collaborare per affrontare emergenza”.

Pubblicato da il 28 Dicembre 2020

La Presidente della Commissione Ambiente della Camera: “Noi pronti a

dare una mano”

Roma, 26 dicembre 2020

“Adesso basta conferenze stampa su letalità,

validità dei test e adattamento del virus, ma soluzioni per

contenere il dilagare dell’epidemia, migliorare la situazione,

fermare la crescita dei decessi, delle sofferenze, liberare reparti

per assistere i malati non COVID e proposte per sostenere la vita

economica e sociale della nostra comunità” Questo l’appello

lanciato su facebook della deputata Alessia Rotta, Presidente della

commissione Ambiente della Camera, al Presidente del Veneto Luca Zaia.

Il tasso di positività in Veneto è schizzato oltre il 36% – fa notare

Rotta – . Una percentuale straordinariamente alta se confrontata con

quella nazionale, che è al 12,50%, siamo quindi a un livello tre

volte più alto rispetto alla media nazionale. In questa seconda

ondata in Veneto abbiamo il doppio dei morti rispetto alla Lombardia

che ha, tuttavia, il doppio della popolazione.Il dato dei ricoveri

per COVID continua a crescere, mentre nel resto d’Italia la curva è

in discesa. Il Veneto inoltre è stata la regione che ha visto

entrare il maggior numero di persone in terapia intensiva (36), con

un ampio distacco rispetto alla seconda, la Lombardia, dove ne sono

entrati 20. In Veneto è positivo anche il saldo dei ricoverati con

sintomi nei reparti di medicina Covid, dove in 24 ore i ricoverati

sono aumentati di 38 unità. Ma soprattutto ci sono 94 deceduti in un

solo giorno, un numero ancora spaventosamente alto. Ma intanto manca

personale per far funzionare le terapie intensive”.

Tra 10 giorni riapriranno le scuole – spiega la Presidente Rotta -. Con

il periodo di incubazione post Natale potremmo diventare la Wuhan

d’Italia. Non è mai esistito un modello Zaia, ma un modello

Crisanti che è stato allontanato perché oscurava la popolarità del

Presidente in periodo pre elettorale. In Veneto è stato dimostrato,

contro ogni possibile evidenza scientifica, che le centinaia di ore

di dirette televisive di Zaia non sono servite a fermare il Covid, ma

solo ad aumentare la popolarità del governatore tuttofare. Il

Presidente è sempre bravo a trovare alibi, adesso è la variante

inglese, invece di riconoscere l’amara verità: in Veneto c’è

stata una gestione scriteriata e sciatta del virus. Nessun modello di

efficienza e prevenzione. Nessuno vietava a Zaia, come ha fatto ad

esempio il Presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, di

inasprire le disposizioni del Governo e imporre le zone rosse dove

fosse servito. Invece, ha scelto la via di blande ordinanze che non

hanno sortito alcun effetto. È del tutto evidente che così non si

salva neppure il tessuto produttivo, perché prima si esce dalla

pandemia e prima risolveremo anche i problemi dell’economia. Così,

invece, non si tutelano né salute nè attività produttive”.

Noi vogliamo dare una mano al Presidente – conclude Rotta -, ma lui

deve riconoscere il suo fallimento e dare il via a una nuova stagione

di collaborazione che tiri fuori il Veneto da questa tragedia”.