Covid,Rotta: “In Veneto situazione grave, serve collaborare per affrontare emergenza”.
La Presidente della Commissione Ambiente della Camera: “Noi pronti a
dare una mano”
Roma, 26 dicembre 2020
“Adesso basta conferenze stampa su letalità,
validità dei test e adattamento del virus, ma soluzioni per
contenere il dilagare dell’epidemia, migliorare la situazione,
fermare la crescita dei decessi, delle sofferenze, liberare reparti
per assistere i malati non COVID e proposte per sostenere la vita
economica e sociale della nostra comunità” Questo l’appello
lanciato su facebook della deputata Alessia Rotta, Presidente della
commissione Ambiente della Camera, al Presidente del Veneto Luca Zaia.
“Il tasso di positività in Veneto è schizzato oltre il 36% – fa notare
Rotta – . Una percentuale straordinariamente alta se confrontata con
quella nazionale, che è al 12,50%, siamo quindi a un livello tre
volte più alto rispetto alla media nazionale. In questa seconda
ondata in Veneto abbiamo il doppio dei morti rispetto alla Lombardia
che ha, tuttavia, il doppio della popolazione.Il dato dei ricoveri
per COVID continua a crescere, mentre nel resto d’Italia la curva è
in discesa. Il Veneto inoltre è stata la regione che ha visto
entrare il maggior numero di persone in terapia intensiva (36), con
un ampio distacco rispetto alla seconda, la Lombardia, dove ne sono
entrati 20. In Veneto è positivo anche il saldo dei ricoverati con
sintomi nei reparti di medicina Covid, dove in 24 ore i ricoverati
sono aumentati di 38 unità. Ma soprattutto ci sono 94 deceduti in un
solo giorno, un numero ancora spaventosamente alto. Ma intanto manca
personale per far funzionare le terapie intensive”.
“Tra 10 giorni riapriranno le scuole – spiega la Presidente Rotta -. Con
il periodo di incubazione post Natale potremmo diventare la Wuhan
d’Italia. Non è mai esistito un modello Zaia, ma un modello
Crisanti che è stato allontanato perché oscurava la popolarità del
Presidente in periodo pre elettorale. In Veneto è stato dimostrato,
contro ogni possibile evidenza scientifica, che le centinaia di ore
di dirette televisive di Zaia non sono servite a fermare il Covid, ma
solo ad aumentare la popolarità del governatore tuttofare. Il
Presidente è sempre bravo a trovare alibi, adesso è la variante
inglese, invece di riconoscere l’amara verità: in Veneto c’è
stata una gestione scriteriata e sciatta del virus. Nessun modello di
efficienza e prevenzione. Nessuno vietava a Zaia, come ha fatto ad
esempio il Presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, di
inasprire le disposizioni del Governo e imporre le zone rosse dove
fosse servito. Invece, ha scelto la via di blande ordinanze che non
hanno sortito alcun effetto. È del tutto evidente che così non si
salva neppure il tessuto produttivo, perché prima si esce dalla
pandemia e prima risolveremo anche i problemi dell’economia. Così,
invece, non si tutelano né salute nè attività produttive”.
”Noi vogliamo dare una mano al Presidente – conclude Rotta -, ma lui
deve riconoscere il suo fallimento e dare il via a una nuova stagione
di collaborazione che tiri fuori il Veneto da questa tragedia”.