Bigon e Zanoni (PD): “Emergenza Covid, agghiacciante denuncia a Borgo Trento: inaccettabile morire nei corridoi perché le strutture sono al limite”
“A Borgo Trento si muore nei corridoi perché non c’è più spazio. La denuncia di un lavoratore dell’ospedale veronese è agghiacciante, va oltre ogni immaginazione e non può essere tollerato. La Regione deve intervenire, Zaia non può dare sempre la colpa al Governo”. È quanto dichiarano Anna Maria Bigon, consigliera del Partito Democratico a Palazzo Ferro Fini, dove è anche vicepresidente della commissione Sanità e il collega di gruppo Andrea Zanoni, dopo aver ascoltato la testimonianza di un lavoratore del Pronto soccorso del nosocomio scaligero. “In provincia di Verona le strutture sono stipate all’inverosimile. A Legnago ci sono 49 pazienti attualmente in Pronto soccorso di cui 20 con patologia Covid in cura mentre attendono di trovare il posto letto, rispettivamente 32 e 16 nella stessa situazione a San Bonifacio, mentre a Villafranca, dove ci sono 18 pazienti in terapia intensiva e altri 100 ricoverati, sono 19 gli affetti da Coronavirus che aspettano in Pronto soccorso. Mancano spazi e soprattutto personale, tanto che si parla di una riduzione del 30% dei servizi sanitari, un’enormità. A fronte di un quadro così grave, Zaia dovrebbe assumersi le proprie responsabilità anziché limitarsi a criticare i cittadini per gli assembramenti o il Governo sulle restrizioni, troppo forti o troppo blande a seconda del giorno. In questa seconda ondata della pandemia il piano da lui presentato ha fallito, abbia la decenza di ammetterlo”.
