D’Arienzo: basta con la politica della pancia!
Numerosi sindaci della provincia hanno firmato una lettera per chiedere al Governo di rivedere la sospensione di alcune attività economiche decisa per le ore 18.00.
Per questi primi cittadini non vale la grave diffusione dei contagi in Italia e in Veneto (oltre 3.000 oggi e a Verona 452), il passaggio del Veneto alla fase 3 (su 5), le indicazioni scientifiche della comunità scientifica europea e neanche le medesime decisioni che altri Governi in Europa stanno attuando.
Temo che non abbiano a cuore le prospettive delle attività che dichiarano di voler tutelare, quanto quella di avversare le scelte del Presidente Conte, a prescindere da qualsiasi evidenza.
Lo dico perché, come ho fatto io, per il ruolo che rivestono avrebbero il dovere di approfondire i fatti e avrebbero scoperto a che punto siamo.
Tralascio che tra di loro in tanti propugnavano il liberi tutti dimostrando un approccio partitico al tema, non sanitario o scientifico.
Peraltro, si espongono a figuracce (alcuni le hanno già fatte in passato). Infatti, se la curva dei contagi si riduce, avranno avuto torto, se le cose peggiorano si passa al lockdown e avranno torto lo stesso. Non vedo altre soluzioni possibili.
Il politico che segue la pancia e non l’evidenza, peraltro strumentalizzando un bisogno, si iscrive automaticamente tra coloro ai quali io non affiderei mai un mio interesse, in questo caso la tutela della mia salute.
Per fortuna i veronesi sono molto più accorti. I primi dati dei movimenti (bus, treni, autostrade, aerei) ci dicono che l’invito a non muoversi lo stanno rispettando responsabilmente, perché vinceremo questa sfida se tutti faremo la nostra parte.
Spero che questi sindaci spediscano la lettera anche a Zaia che elevando a tre la fascia di attenzione, di fatto apre alle maggiori restrizioni previste per quel livello.
Vincenzo D’Arienzo, Senatore Pd