Collettore del Garda, il progetto sia verificato
Come è noto è in corso la stesura del progetto concernente gli interventi di riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui nel bacino del Lago di Garda. In pratica, il nuovo collettore che dovrà sostituire quello esistente, ormai non più consono.
Il tema progettuale è rilevante in ragione della delicatezza naturalistica dell’area. Il Lago di Garda è un territorio molto delicato ed il progetto in corso potrebbe modificarne alcuni aspetti, come già avvenuto in occasione della realizzazione del collettore attualmente in esercizio che ne ha modificato perennemente alcuni tratti.
E’ questa la ragione per la quale ritengo doveroso approfondire ogni aspetto degli interventi da operare.
Per questa ragione, ho presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente con la quale ho chiesto puntuali informazioni su vari punti sensibili, ovvero, se:
– l’intervento è improntato ad elevati standard di qualità paesaggistica tali da conservare i pregi esistenti e riqualificare le zone oggetto dei lavori;
– il conseguente snaturamento del bagnasciuga – che sarà ridefinito artificialmente – già oggi molto risicato, sia stato affrontato per ridurre al minimo l’impatto degli interventi e consentire il ripristino di quel territorio che morfologicamente rappresenta la vera “anima” naturale del Garda;
– le scogliere in pietra naturale che saranno realizzate in alcuni tratti del territorio rispettino i requisiti di mitigazione e salvaguardia delle peculiarità naturali delle aree interessate;
– i previsti impianti di sollevamento o scolmatori sono stati progettati con fattezze tali da inserirsi armonicamente nel delicato territorio che li ospiterà;
– le nuove tubazioni saranno opportunamente interrate e mitigate, in modo da impedire lo scempio che caratterizza l’attuale collettore;
– l’attraversamento aereo del fiume Mincio delle tubazioni è stato progettato in modo che all’impatto visivo non risulti un orribile tubo sospeso, bensì un’opera architettonicamente gradevole e confacente all’ambiente circostante.
Credo che queste informazioni siano il minimo sindacale da approfondire e auspico che le Istituzioni del Garda partecipino attivamente in questa fase che è dirimente per evitare orrori e nefandezze che si ripercuoteranno sul delicato ecosistema e sugli aspetti paesaggistici.
Vincenzo D’Arienzo, Senatore Pd