D’Arienzo su Fondazione Arena: “Sboarina, serve un nuovo protocollo!”
Basta con la narrazione che collega la mini-attività da fare ad Agosto all’ampliamento dei posti disponibili in Arena a 3.000.
E’ falso far credere che si riparte solo in quel modo. Ed è assurdo anche solo giocare su decisioni che hanno motivazioni scientifiche, come le restrizioni per il pubblico, che, peraltro, saranno riviste alla luce dei dati epidemiologici di giugno.
Non credo sia una questione economica. Cambia poco da mille a tremila spettatori. Non solo. Tra i soldi che la Fondazione riceverà dal Fondo Unico dello Spettacolo ed i “risparmi” sopraggiunti a seguito della sospensione della stagione e la messa in cassa integrazione del personale (almeno fino al 13 giugno), le risorse (20 milioni di euro?) ci sarebbero per sostenere i pochi spettacoli previsti.
Ma visto che il sindaco punta molto sul protocollo redatto dalla Fondazione Arena, allora va detto che quel documento è insufficiente.
Lo è perché tratta solo quello che serve da fare all’interno dell’Anfiteatro. Da questo punto di vista è buono, ma per essere completo dovrebbe anche fissare le azioni da fare “oltre” l’Arena. La gestione degli spettatori per lo spettacolo dal vivo inizia dai percorsi di affluenza in città e finisce al deflusso. In mezzo ci sono i tratti dedicati anti assembramento, i punti di raccolta, il sostegno medico, il supporto fisiologico, insomma serve un protocollo che metta insieme più cose e più competenze.
Pertanto, il protocollo dovrebbe farlo il Comune di Verona che dovrà mettere al tavolo sia la Fondazione Arena sia l’Autorità sanitaria locale in modo che tutte le azioni necessarie siano affrontate compiutamente.
Sono convinto che un documento simile darebbe a tutti noi uno strumento maggiore per portare avanti la richiesta di ampliare i posti a disposizione, pur riconfermando che non mi pare che sia un nodo imprescindibile per lo svolgimento degli spettacoli programmati ad agosto.
Vincenzo D’Arienzo, Senatore Pd