Il rifacimento di Verona Nord è un intervento parziale
Dunque, a breve inizieranno i lavori per sistemare l’imbuto del casello di Verona Nord, una stazione autostradale che è stata attraversata nel 2019 da oltre 10 milioni di veicoli.
Una strozzatura conosciuta da tutti e che provoca ogni giorno code interminabili.
Sulla carta appare un buon progetto, soprattutto perché risolve la strozzatura dalla Valpolicella. Ma l’analisi attenta delle movimentazioni automobilistiche ci dice che è un intervento parziale e che si poteva osare di più per favorire altre soluzioni.
Quel casello è interessato da un’elevata promiscuità: traffico commerciale e privato, traffico di natura locale, da/verso l’aeroporto ed il villafranchese, l’area doganale nonché snodo da/verso l’area dei centri commerciali lungo la strada bresciana. Un miscuglio che poteva essere separato a seconda delle destinazioni attraverso una sapiente divisione dei rami stradali.
L’intervento rischia di essere parziale perché è vero che si prevede di allargare la strada proveniente dalla Valpolicella da una corsia attuale a due fino al bivio per entrare o meno in autostrada, ma resta una sola corsia pochi metri più avanti, ovvero nel tratto di collegamento tra questa ed il bivio verso l’aeroporto e la gronda nord verso Verona, nonchè l’ingresso nella rotonda.
L’imbuto, pertanto, potrebbe crearsi proprio lì, quando la strada per recarsi verso Verona o sulla tangenziale sud ripassa da due a una corsia.
Il progetto, poi, non prevede nulla sulla strozzatura esistente sulla strada che proviene da Verona o da Villafranca, verso la Valpolicella. L’immissione in quel tratto stradale ad una sola corsia per coloro che provengono dalla gronda nord e dalla tangenziale sud per andare verso la Valpolicella e il Lago resterà intatta, come adesso.
Inoltre, poiché c’è lo spazio, era possibile progettare corsie uscite/entrate specifiche per i vari collegamenti verso le diverse destinazioni oggi servite, in modo da rendere semplice per tutti gli automobilisti accedervi e indirizzarsi presso la meta preferita.
il rifacimento dell’area era anche l’occasione per pensare ad un collegamento diretto tra il casello e la tratta della gronda nord da/verso l’aeroporto. In questo modo, si sarebbe realizzata l’entrata/uscita dedicata allo scalo eliminando definitivamente la balzana idea di costruire un casello apposta a Dossobuono.
Il Comune di Verona si è accontentato del classico piatto di lenticchie senza programmare un intervento strategico che avrebbe risolto molte più esigenze di quelle che questo progetto risolverà.
Insomma, non è tutto oro ciò che luccica.
Vincenzo D’Arienzo, Senatore Pd