Tutte le preoccupazioni sul Filobus Cantieri lumaca e città bloccata. Quale futuro?
Il malcontento generale per l’approssimazione con cui vengono condotti i cantieri del filobus; i ritardi ormai incolmabili rispetto al cronoprogramma; le aspettative negative per quanto riguarda sia l’alto impatto “paesaggistico” delle linee di elettrificazione nei quartieri, sia le scarse performance e gli alti costi di gestione del mezzo prescelto, dovrebbero condurre l’amministrazione Sboarina ad una seria riflessione sul progetto filobus.
Un progetto che da due anni e mezzo sta portando avanti con scarsissima convinzione, accumulando ritardi che già oggi rendono matematicamente impossibile rispettare il termine di scadenza lavori del 31 gennaio 2022. E quand’anche per puro miracolo riuscisse nell’impresa, il nuovo sistema filoviario non potrebbe entrare in funzione per la mancanza dei parcheggi scambiatori, di cui ad oggi non c’è ancora traccia nemmeno sulla carta.
Come Pd sosteniamo che l’amministrazione debba guardare in faccia a questa realtà finora fallimentare: se per asfaltare alcune strade di quartiere tengono le strade chiuse per 9 mesi, che cosa accadrà con lavori infrastrutturali ben più importanti e complessi come il sottopasso di Via Città di Nimes? L’amministrazione pensa davvero di riuscire a rispettare la scadenza del 31 gennaio 2022? Con una mozione depositata in questi giorni chiediamo pertanto al Consiglio comunale di impegnare la giunta a ricostituire la commissione tecnica già a suo tempo utilizzata per la modifica del mezzo da tramvia a filovia, per pesare tutti questi ritardi, fare il punto della situazione sulle cause che perpetuano inaccettabili disagi ai cittadini soprattutto nei quartieri e verificare la possibilità di limitare l’impatto infrastrutturale del filobus magari con un adeguamento del mezzo.
Un’amministrazione seria deve farsi carico delle aspettative dei cittadini, sia di quelli che rifiutano lo stravolgimento di abitudini che l’introduzione di un mezzo di trasporto di massa inevitabilmente comporta, sia di quelli, forse la maggioranza, che sarebbero pronti ad affrontare tale cambiamento purché mantenga la promessa di migliorare la città.
Verona, –/12/2019
Al Signor Ciro Maschio
Presidente del Consiglio Comunale
Verona
MOZIONE
Oggetto: richiesta convocazione commissione tecnica filobus per verifica possibilità di modifica del mezzo di trasporto
Il Consiglio Comunale
VISTA la legge 26 febbraio 1992, n. 211 e s.m.i. che ha stanziato risorse per la realizzazione di interventi nel settore dei trasporti rapidi di massa al fine di migliorare la mobilità e le condizioni ambientali nei centri urbani;
CONSIDERATO che il Mit con DM 99 del 16 febbraio 2009 ha individuato i criteri per la presentazione e selezione dei progetti per interventi nel settore dei sistemi di trasporto rapido di massa finalizzati alla promozione e al sostegno dello sviluppo del trasporto pubblico locale;
TENUTO CONTO che nel medesimo decreto, l’articolo 3 recita:
“Le istanze di cui agli artt. precedenti devono riguardare le seguenti tipologie di sistema:
– sistemi di trasporto a guida vincolata, così come previsto all’art. 1, comma 1, della legge n. 211/92 e successive modificazioni di cui all’art. 10 della legge n. 30/98;
– sistemi di trasporto pubblico urbano con trazione a fune;
– sistemi urbani di connessione quali ascensori, scale mobili, tappeti mobili, così come integrato dall’art. 50, comma 1, della legge n. 448/98;
Il finanziamento di nuovi interventi è subordinato alla esistenza di parcheggi di interscambio, ovvero alla loro realizzazione.”
VISTO che l’ultima città italiana ad aver utilizzato il Filobus è Lecce nell’anno 2012 ed oggi l’amministrazione comunale leccese sta pensando alla sostituzione dell’opera con un mezzo di trasporto elettrico in quanto il filobus è un’opera “tecnologicamente obsoleta ed economicamente insostenibile”;
CONSIDERATO che non sono ancora stati chiariti tempi e modalità di realizzazione dei parcheggi scambiatori, la cui realizzazione è subordinata all’erogazione del finanziamento statale;
VISTO che il filobus a Verona si appresta ad essere estremamente impattante sullo skyline cittadino e fornisce solo una copertura limitata del servizio di trasporto, non fornendo alcuna utilità a chi abita ad Ovest, sud Ovest e nei quartieri più esterni alla cinta urbana, calcolando un mancato servizio per oltre 100 mila veronesi;
VISTO che già in passato è stata rivista la tipologia del mezzo a seguito del fallimento della ditta che forniva la tecnologia per l’accostamento in banchina automatico
IMPEGNA
la Giunta Comunale a riattivare / convocare la commissione tecnica già a suo tempo utilizzata per la modifica del mezzo, affinchè verifichi la fattibilità di una sostituzione della tipologia del mezzo prescelto, ad alto impatto infrastrutturale, con altra tipologia di mezzo avente minor impatto.
I consiglieri comunali