SOS SANITA’ NEGLI OSPEDALI, SBOARINA BATTA UN COLPO
Il Sindaco è il responsabile della salute dei cittadini. Ma Sboarina sembra non saperlo. Infatti, con le delibere di giunta regionale (dello stesso colore politico di quella comunale) 1224 e 1225 dello scorso 14 agosto i cittadini veneti e veronesi non dormiranno sonni tranquilli al pensiero di dover recarsi in ospedale.
Con le delibere approvate, infatti, la regione del Veneto da la possibilità ai medici che hanno ottenuto l’abilitazione (ma non hanno fatto la specializzazione) di fare un percorso formativo per ottenere un contratto a tempo indeterminato come medico di Pronto Soccorso.
Il paradosso è che oggi chi si reca al Pronto Soccorso per un codice bianco o verde (la cui gravità arriva fino all’amputazione di un arto), può tranquillamente essere curato da un medico che dopo la laurea in medicina, ha svolto tre mesi di praticantato con l’aggiunta di un corso di 72 ore e di soli altri due mesi di pratica.
Uno stravolgimento rispetto a quello che avviene oggi, dove invece, è il medico specializzando che ha almeno 5 anni in più di specializzazione a curarsi dei pazienti. Ma la cosa assurda è che il nuovo medico che viene assunto dall’azienda ospedaliera è pure legalmente responsabile dei pazienti ed ha un ruolo sovraordinato rispetto ai più esperti specializzandi che essendo pagati dall’Università con una borsa di studio e non direttamente dall’ospedale, sono sottoposti proprio a chi ha meno esperienza di loro.
La sintesi di questa situazione è presto detta: l’università spende meno in borse di studio, la regione risparmia in quanto paga la metà i medici e i pazienti che vogliono avere la garanzia di essere curati da dottori qualificati, devono rifugiarsi nelle strutture private a pagamento che la stessa regione finanzia.
Ultimo è il caso del nuovo pronto soccorso privato di Monastier che aprirà tra pochi mesi nel trevigiano e finanziato con soldi pubblici.
Il problema della sanità veneta è la fuga dei medici di ruolo dal pubblico al privato. Da oltre 10 anni i loro contratti sono fermi e si rifugiano in strutture private che possono permettersi di accogliere le eccellenze grazie ai finanziamenti pubblici. Nel solo ospedale di Borgo Trento nell’ultimo anno 10 anestesisti hanno abbandonato la struttura per andare in ospedali privati.
La regione inizi a mantenere i medici di qualità che ha in organico, anziché sostituirli con un personale non specializzato.
Per questo ho presentato un ordine del giorno in cui chiedo all’amministrazione comunale di prendere una chiara posizione contro queste delibere della regione
La sanità di qualità deve essere di tutti e non di pochi privilegiati
Federico Benini, capogruppo Pd consiglio comunale
Al Signor
Presidente del Consiglio Comunale
Ciro Maschio
Ordine Del Giorno
Oggetto: MEDICI SPECIALIZZANDI
Premesso che LA GIUNTA REGIONALE con la delibera n. 1224 del 14 agosto 2019
ha deliberato di:
1. promuovere l’assunzione di professionisti medici da impiegarsi nei Pronto Soccorso
della regione, tramite rapporti di lavoro a tempo indeterminato presso le Aziende del
SSR;
2. stabilire che le aziende ed enti del SSR possano inserire, presso i Pronto Soccorso,
con contratti di lavoro autonomo i medici non specializzati che abbiano conseguito la
certificazione di competenza, secondo quanto definito nella DGR 1035/2019, previo
superamento di idonea procedura comparativa;
3. dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio
regionale;
Considerato che LA GIUNTA REGIONALE con la delibera n. 1225 del 14 agosto 2019
ha inoltre deliberato di:
1. approvare l’avvio di un percorso formativo rivolto al personale medico non in
possesso del diploma di specializzazione per l’acquisizione di specifiche competenze
teorico-pratiche nell’area internistica, così come descritto in premessa;
2. affidare la programmazione e la realizzazione del percorso formativo alla
Fondazione Scuola di Sanità Pubblica, management delle aziende socio-sanitarie e
per l’incremento dei trapianti d’organo e tessuti (Fondazione SSP), dando atto che i
relativi oneri troveranno copertura finanziaria nell’ambito del finanziamento regionale
annuale stabilito dalla Giunta regionale;
3. stabilire che le aziende ed enti del SSR possano inserire con contratti di lavoro
autonomo i medici non specializzati che abbiano conseguito la certificazione di
competenza nell’area internistica al termine del percorso formativo previo superamento
di idonea procedura comparativa, nel rispetto delle linee di indirizzo regionali;
4. dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio
regionale;
Visto che tali delibere non sono state preventivamente discusse con nessuna
organizzazione sindacale disattendendo di fatto i recenti impegni assunti dalla Regione
Veneto con la firma del Protocollo d’Intesa del 15.07.2019 tra la Regione Veneto e le
Organizzazioni Sindacali
Tenuto conto che tali delibere che prevedono l’assunzione di neo laureati abilitati al di
fuori di un percorso di specializzazione, da un lato non garantisce ai pazienti la qualità
della cura e dall’altro scredita fortemente il ruolo dei medici specialisti, che vedono di
fatto il loro ruolo equiparato ai neolaureati in medicina, e dei medici specializzandi, che
vedono il loro percorso di formazione pluriennale di fatto equiparato ad un corso di
formazione di poche ore
Considerata la condizione quantomai fumosa della materia medico legale applicata ai
professionisti non specialisti che eroghino prestazioni mediche senza essere in
possesso di diploma di specialità, e dunque la scarsa tutela in questa materia dei
medici abilitati neoassunti
INVITA
La giunta comunale a prendere una chiara posizione contro le delibere regionali 1224
e 1225 al fine di tutelare il valore della sanità veneta e salvaguardare la salute dei
cittadini e a tutelare il ruolo dei medici
F.to
Il Consigliere
Federico Benini