Strade private al buio: ammettere gli errori

Pubblicato da il 3 Giugno 2019 0 Commenti

Le diramazioni di strade pubbliche che l’amministrazione comunale considera di natura “privata” e ad uso “privato” e che pertanto non possono godere della pubblica illuminazione sono soltanto una ventina. L’elenco esatto ed ufficiale mi è stato consegnato stamane in seguito ad un accesso agli atti. Parliamo di una cifra ben distante dalle “92 vie” strade di cui aveva sempre parlato l’assessore Neri fino a meno di un mese fa.
A questo punto vogliamo dunque sapere – e per questo presetnerò una interrogazione, -a che cosa sia dovuto tale riconteggio.
Stante il tono ultimativo delle lettere ricevute dai cittadini – in cui si affermava che gli uffici avevano già svolto tutti gli approfondimenti del caso ed erano pertanto sicurissimi di ciò che affermavano – e visto anche il linguaggio durissimo usato dalla stessa assessora Neri, la quale parlava di “abusi a cui era doveroso mettere fine”, i casi sono due: o gli approfondimenti svolti dagli uffici non erano poi così… approfonditi, e allora l’amministrazione si dovrebbe scusare di questi errori che hanno messo in apprensione decine di famiglie che ora non sono più ricomprese nell’elenco dei presunti “scrocconi” di energia elettrica, oppure l’intervento delle opposizioni ha spinto ad una riconsiderazione totale della questione tale da tagliare le liste dei cosiddetti abusivi, e in quest’altro caso devono essere i cittadini a fare le proprie valutazioni… politiche.
Abbiamo già detto che è paradossale che un piano di estensione dei punti luce cittadini finisca con il togliere l’illuminazione ad intere vie all’interno dei quartieri. Una amministrazione che minaccia di lasciare al buio intere strade, per quanto secondarie, servite per decenni, non puà venire a parlarci di sicurezza. E’ evidente che, come insegna Salvini, l’interesse di questo tipo di politici non sia risolvere i problemi di sicurezza ma fomentarli per continuare a specularci sopra.

Federico Benini, consigliere comunale capogruppo Pd