Solitudine e paura: la politica lavori a nuovi strumenti di welfare
Di fronte a una tragedia come quella dei due coniugi anziani sopraffatti dalla solitudine e dalla paura della malattia, bisogna avere il coraggio e l’onestà di dire che qualcosa manca all’attuale modello dell’assistenza e della protezione sociale. Persino in un territorio come quello veronese e veneto, storicamente attento agli aspetti sociali delle patologie mediche, e secondo a nessuno per potenzialità, ci sono limiti, specie nell’assistenza ai giovani in situazioni di difficoltà o agli anziani soli, che sarebbe sbagliato far finta di non vedere per ragioni di partigianeria politica. Limiti che vanno affrontati studiando strumenti di welfare innovativo assieme ad associazioni e realtà che si occupano di questi problemi. Questo non interroga soltanto la politica: è necessario da parte di tutti più senso civico per prestare maggiore attenzione alle persone cui si vive accanto, ma l’istituzione deve agevolare la creazione di reti sociali di difesa che permettano a chi è in difficoltà di esporre il proprio problema e di lasciarsi aiutare. Sono temi su cui non può esserci conflitto politico ma sinergia. Chiediamo di dedicarvi una commissione consiliare.
Il segretario cittadino Pd
Luigi Ugoli
Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Carla Padovani, Stefano Vallani