Agsm non deve fare le fine dell’aeroporto Catullo

Pubblicato da il 25 Marzo 2019 0 Commenti

Agsm ed Aim devono andare a vedere le carte di Asco Piave ma devono farlo con una strategia e una visione comune che toccherebbe a Verona costruire. Invece, ancora pochi giorni, fa il Sindaco ha nuovamente brillato per inconsistenza e impalpabilità di idee e di contenuti. Non ha voluto prendersi la responsabilità della defenestrazione di Croce e ha voluto restare sottotraccia anche sulle mosse che il gruppo sta compiendo.
Il vero rischio è che si ripeta l’enorme errore dell’aeroporto Catullo, che ha fatto entrare dalla porta di servizio un socio ingombrante come Save senza sapere che cosa avrebbe fatto il giorno dopo, e peraltro senza risolvere tutti i suoi problemi, ragion per cui oggi si trova a subire tutte le decisioni di Venezia.
Ad oggi Agsm è priva di un presidente e, di fatto, anche di un direttore generale. E’ senza un piano industriale, al collasso in un settore delicatissimo come quello dei rifiuti, discretamente indebitata: cosa potrebbe mai mettere nel piatto dell’operazione con Asco Piave se non quote di proprie società? Ecco, dobbiamo evitare che, dopo Save, anche le strategie del mercato dell’energia e dei rifiuti vengano dettate da altri per ragioni politiche. Chiediamo allora che la prossima presidenza Agsm sia nominata sulla base di precisi indirizzi da parte del Consiglio comunale e con una selezione che premi la professionalità e non solo la fedeltà politica.

I segretari provinciale e cittadino Pd
Maurizio Facincani e Luigi Ugoli

Per il gruppo consiliare comunale Pd
Elisa La Paglia, Stefano Vallani, Federico Benini