PUA Nassar: Ancora cemento su Parona

Pubblicato da il 20 Marzo 2019 0 Commenti
Non ci sono parole per descrivere cosa può significare un intervento di questo tipo, crediamo sia sufficiente l’immagine che alleghiamo
Come sia stato possibile che un’area di queste dimensioni e in questa posizione abbia avuto un cambio di destinazione da agricola a residenziale / commerciale è uno dei tanti misteri che questa Amministrazione Comunale deve spiegare.
E non si dica che il sindaco Sboarina e la sua Giunta non hanno responsabilità!
Infatti è stata la Regione Veneto, di cui questa Amministrazione è contigua, in sede di approvazione del PAQE nel 2006, ad individuare questa zona come “Porta delle Città” e in particolare in quest’area si prevedeva di localizzare attività residenziali e commerciali.
E’ stato nel 2007, quando il sindaco e altri assessori attuali sedevano in Giunta, che è stato approvato il primo P.U.A. che di fatto trasformava quest’area.
Ora si ripresenta un ulteriore richiesta di urbanizzare quest’area con evidenti riflessi ambientali e non solo, basti pensare alla vicinanza di quest’area all’Adige e al conseguente pericolo di inondazione e all’incremento di traffico che tale intervento provocherà.
In Consiglio di Circoscrizione, su proposta del Coordinatore della Commissione Urbanistica Silvano Pighi, il Partito Democratico ha dato parere negativo segnalando i pesanti riflessi ambientali sia per il consumo di suolo, che per la vicinanza del fiume, considerando, altresì, che parte del progetto si sviluppa in area esondabile, soggetta a rischi anche nell’ultima alluvione di settembre 2018.

Non è previsto alcun intervento sulla viabilità che rimarrà l’attuale, salvo l’inserimento di una unica rotonda di accesso alla lotizzazione con ripercussioni su viale Brennero, strada già di traffico intenso: il progetto che dovrebbe veder nascere la “Porta della Città”, con conseguente spostamento del confine del centro urbano, si rivela, in realtà, assolutamente isolata e scollegata rispetto al centro di Parone e cona la previsione di spazi a verde pubblico, realizzati dal privato, ma poi lasciati al Comune a cui spetteranno tutti i futuri oneri di manutenzione straordinaria e ordinaria sia per la parte a verde che per l’arredo urbano, che, dato l’isolamento del “nuovo quartiere” dovranno essere raggiunti solamente in auto o transitando in bici e a piedi lungo la trafficata via Brennero e sotto la pericolosa galleria. L’incentivo alle quattro ruote è assolutamente contrario al processo in corso con il PUMS e allo sviluppo di una mobilità sostenibile;

Per tutti questi motivi il Partito Democratico si opporrà con tutti i mezzi possibili per contrastare questo scempio del territorio

Il Gruppo Consiliare PD Secondo Circolo Verona