Decreto Semplificazioni, per gli amici!
Con il Decreto cd. Semplificazione, se il Governo intendeva superare situazioni di grave difficoltà nelle dinamiche dei rapporti di mercato e con la pubblica amministrazione, nonchè superare criticità riscontrate nella realtà sociale, quali il sovraffollamento delle strutture carcerarie, la carenza di medici di medicina generale e di imprimere slancio alla modernizzazione dell’azione pubblica e alla informatizzazione dei rapporti fra cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche, questi obiettivi sono stati miseramente falliti.
Non sono state colte le soluzioni ed il Decreto è stato stravolto con una serie di aggressioni emendative che solo in parte sono state respinte da inammissibilità e ritiri spintanei dopo cruente contrapposizioni all’interno della maggioranza.
Nell’assalto alla diligenza, certamente fanno rumore – rispetto alla loro propaganda – alcune proposte che la maggioranza ha votato in Commissione, anche se poi non hanno il vaglio di ammissibilità effettuato dalla Presidenza.
L’elenco della vergogna
Le elenco comunque per evidenziarne la portata e la valenza culturale affinché gli italiani possano comprendere la differenza tra le chiacchiere e la realtà:
- è stata curiosa, ad esempio, la decisione di autorizzare il Governo ad acquistare le quote della Banca Europea degli Investimenti lasciate dalla Gran Bretagna dopo l’uscita dall’UE. Sì, proprio così, una banca, anche se “particolare”, a dimostrazione che per “pecunia non olet”, anche se c’è di mezzo l’odiata Europa;
- avevano infilato un nuovo condono nel delicato settore dei contributi previdenziali ed assistenziali non versati da imprese e lavoratori autonomi, a scapito delle imprese e dei lavoratori onesti nonché dei dipendenti danneggiati. Pensate, garantivano due anni di immunità a colui che, verbalizzato per le omissioni commesse, avrebbe pagato i contributi non versati e per i quali era stato sanzionato;
- e che dire del mirato emendamento “ad personam” che incaricava il commissario straordinario per Genova, il sindaco Bucci, a scegliere “un certo e ben conosciuto” operatore della logistica;
- è da annotare l’esilarante inno a Equitalia, sempre avversata, ma di cui proponevano il potenziamento, udite udite, ” per aumentare le entrate”;
- poi c’è il bel favore che hanno fatto agli odiatissimi concessionari autostradali ai quali hanno concesso una deroga fino a dicembre prossimo nell’applicazione del Codice degli appalti;
- e che dire della pericolosa deroga concessa per non adeguare gli impianti antincendio per altri tre anni nelle scuole italiane. Per il reddito di cittadinanza hanno sottratto soldi alla sicurezza dei nostri figli;
- fa specie il regalo fatto alle assicurazioni, contro gli interessi degli assicurati che saranno costretti a subire i costi di disinstallazione delle scatole nere ad ogni cambio di assicurazione,
- hanno provato a modificare il Codice Penale. È stata una vergogna infilare nel provvedimento il declassamento delle lesioni gravi stradali a querela di parte, anzichè procedibili d’ufficio come adesso. Un’assurdita che ha fatto pensare che alla proposta mancasse solo il nome, tanto era “mirata”;
- la chicca finale è stato il chiaro tentativo di cancellare la norma che dal 2011 impedisce di acquistare auto blu con cilindrata superiore a 1600 cc. Un limite che ha prodotto risparmi per le casse dello Stato. Rispetto alla loro violenta propaganda contro i privilegi della casta, mai avremmo immaginato che in realtà avrebbero voluto comprare Mercedes, BMW, Jaguar, Volvo e auto simili anche con cilindrate di 3.000cc. Infatti, questa sarebbe stata la conseguenza della modifica alla legge che avevano proposto e anche votato in commissione.
La scelta saggia
L’unica nota positiva è stata certamente l’approvazione della proposta del capogruppo PD Andrea Marcucci con la quale è stato finalmente corretto un grande errore, quel era l’aumento dell’IRES al terzo settore, la tassa sulla bontà. Un risultato evidente della nostra ferma contrarietà. È stato assurdo solo pensarla. Applaudiamo, quindi, al ripensamento che ridarà serenità all’intero comparto.
Sen. Vincenzo D’Arienzo