I piccoli fans di Jan Palach invitano ad appiccare il fuoco al Pd…
Ce li immaginiamo i paladini della libertà di espressione dell’estrema destra veronese sghignazzare difronte alla nuova provocazione del presidente Serit Massimo Mariotti che a mezza Verona ha postato la foto di una bandiera del Pd fissata sulla cima di una catasta di legna con questo commento: “Ancora se brusa la vecia”.
Da una parte Mariotti e Agsm sostengono con finanziamenti pubblici il tentativo dell’estrema destra veronese di appropriarsi della memoria Jan Palach, che il 16 gennaio 1969 si diede fuoco nella piazza centrale di Praga per protestare contro la censura che fece fallire la stagione delle riforme democratiche nota come Primavera di Praga. Dall’altra parte lo stesso Mariotti invita (metaforicamente?) ad appiccare il fuoco al Partito Democratico, uno dei pilastri della democrazia italiana.
La contraddizione, la strumentalizzazione e il cattivo gusto sono chiarissimi. Sono stati ben spiegati dagli stessi studenti di Lettere e Filosofia dell’università Carlo IV di Praga che hanno definito “riprovevole” la concessione del patrocinio da parte delle istituzioni locali ad un concerto ispirato ai valori dell’estrema destra. Sull’esempio dei monaci buddisti, Palach si è immolato contro la censura ed e il controllo sociale ed è quindi eroe e simbolo delle libertà democratiche contro ogni tipo di dittatura.
Non pretendiamo che il presidente della Provincia Scalzotto comprenda tutto questo: al pari di Sboarina è succube dei consiglieri comunali di estrema destra che hanno contribuito alla sua elezione. Levarsi il prosciutto dagli occhi, però, è un atto di dignità e di onestà umana che sarebbe richiesto ad un politico.
Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani
Per la Segreteria cittadina Pd
Luigi Ugoli