Toninelli, che fai contro il blocco del Brennero?
Il 3 ottobre 2018 il Parlamento del Tirolo austriaco ha approvato all’unanimità nuovi provvedimenti che restringono ulteriormente il transito sul proprio territorio dei veicoli industriali, continuando, così, la politica dei limiti alle esportazioni italiane verso il nord Europa.
In particolare sono stati approvati altri divieti che dal 2019 cominceranno a essere applicati in modo unilaterale e senza accordarsi con i Paesi confinanti, ossia Italia e Germania, nell’ambito del previsto Brenner Meeting, luogo di incontro e di condivisione delle scelte tra Italia, Germania, Austria e UE nel quale si dovrebbero ricercare soluzioni condivise all’annosa tematica del transito sull’asse del Brennero.
Il divieto riguarderebbe i veicoli industriali con motore Euro IV, che dal prossimo anno non potranno circolare, proibizione che dal 2021 sarà estesa anche agli Euro V e agli Euro VI che da agosto 2019 saranno soggetti al divieto di circolazione settoriale e dal 2021 anche da quello nelle ore notturne.
Come se non bastasse, si starebbe valutando anche l’aumento delle merci incluse nel divieto settoriale.
Alla base di queste scelte, la valutazione dell’Austria che ritiene, erroneamente, che le limitazioni possano favorire lo spostamento del trasporto merci dalla gomma alla rotaia; tuttavia, come è noto, l’infrastruttura ferroviaria presente rende poco probabile che questo possa avvenire;
la decisione presa appare come un atto unilaterale che nuoce gravemente all’economia italiana, oltre che rappresentare una violazione palese, da parte di uno Stato membro, della normativa UE sulla libera circolazione delle merci.
Preoccupato per le ripercussioni su Verona, ho presentato un’interrogazione al ministro Toninelli per sollecitarne l’attenzione affinché assuma, anche in sede UE, iniziative concrete per impedire le pesanti ripercussioni che l’economia italiana – centri intermodali e aziende del comparto – subirà a causa della inaccettabile scelta tirolese e se ritenga sia il caso di valutare ed approntare in tempi congrui forme risarcitorie per le attività economiche italiane che subiranno evidenti contraccolpi economici.