Il nuovo progetto di città? Non si vede ancora

Pubblicato da il 10 Luglio 2018 0 Commenti

Alcuni degli importanti risultati dichiarati dall’amministrazione di Federico Sboarina sarebbero stati impensabili senza i 18 milioni stanziati dal governo Renzi per Veronetta o senza il lavoro anche dei parlamentari veronesi del Pd svolto nella passata legislatura a Roma sulla Variante alla Statale 12. Numerosi sono i finanziamenti “minori” come il milione 400 mila euro nell’ambito del bando nazionale Bellezza per la ristrutturazione della Torre del Maspio che consentirà l’ampliamento di Castelvecchio.
Anche sulla variante 23 le opposizioni hanno contribuito ad una ulteriore  riduzione delle aree commerciali e residenziali. Fa inoltre piacere constatare che i temi della sostenibilità e della vivibilità siano finalmente entrati a far parte del vocabolario e dell’agenda politica anche del centrodestra o, come si autodefinisce il Sindaco, della destra.

Detto questo, è difficile affermare che dal primo anno di esperienza di questa amministrazione emerga chiaro un progetto di città in rottura col passato. Avere una visione di città significa impegnarsi per arrivare quanto prima all’obiettivo di consumo zero di suolo agricolo, non continuare nelle scelte contraddittorie e superficiali della Variante 23 che, pur rimodulata, permette ancora di costruire su aree verdi agricole. Ma anche i circa 30 mila metri quadri di commerciale in più in Quinta Circoscrizione rispetto alla situazione precedente non sono proprio una “riduzione”. Significa inoltre spiegare ai cittadini veronesi come ci si muoverà in futuro: se saremo ancora costretti dalla pericolosità delle strade ad usare la macchina anche per brevi spostamenti, oppure se ci sarà una rete di ciclabile e di trasporto pubblico tale per cui il continuo ricorso al mezzo motorizzato privato diverrà superfluo. Pums ( piano urbano di mobilità sostenibile) il cui percorso peraltro è appena iniziato  e Variante 29 sono quindi strumenti necessari ma non sufficienti, se non ci sono gli obiettivi di fondo.

Anche su Verona Sud manca un progetto di insieme: bene la riduzione delle aree commerciali e bene il tavolo di lavoro sull’ex Manifattura Tabacchi ( come si sta già facendo sul Tiberghien), ma finalizzato a cosa? Compito dell’amministrazione  pubblica dovrebbe essere quello di coordinare e guidare gli interventi privati per risolvere le criticità, realizzare i servizi che mancano nel territorio nella visione di uno sviluppo armonico e sostenibile della città. La stessa indeterminatezza la vediamo sull’Arsenale, di cui manca ancora un leitmotiv che definisca l’operazione in corso una vera e propria riqualificazione e non solo una mera redistribuzione di spazi.

Il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Il segretario cittadino Pd
Luigi Ugoli