Zelger e Sboarina, una mozione ideologica
La mozione di Zelger, sottoscritta anche dal Sindaco Sboarina, per la “prevenzione dell’aborto e il sostegno alla maternità”, è una proposta intrisa di ideologia. Basti dire che su 1.440 parole che compongono il testo, la donna è citata direttamente solo 4 volte, e sempre come soggetto passivo bisognoso di “informazione” e di tutela sanitaria. In quanto ideologica, la mozione ignora volutamente tutto ciò che riguarda la soggettività femminile che invece ha avuto un ruolo fondamentale nell’ispirare le leggi sull’aborto e sul parto in anonimato, di cui in questo testo si parla dunque a sproposito e con citazioni arbitrarie. Altrettanto volutamente si continua a fare confusione tra pillola abortiva e pillola del giorno dopo.
Restando ai dati oggettivi, la realtà delle cose è che i dati sugli aborti sono in costante calo, e questo grazie alla legge che si contesta, e alla consapevolezza e alla responsabilità che nel corso dei decenni si è creata attorno all’argomento. Continuare ad avanzare la suggestione che si abortisca come forma di contraccezione è una barbarie che non si può più ascoltare. Si ignora che nel 1981, con un referendum vinto a grandissima maggioranza, gli italiani hanno confermato la legge promulgata tre anni prima. La legge c’è e va rispettata.
Questa mozione è dunque sbagliata perché si fonda su presupposti del tutto arbitrari e non verificati e perché tenta di marcare un punto politico ed ideologico sul terreno di servizi che Stato, Regioni e Comuni già forniscono. Ai colleghi leghisti sollecitiamo invece un po’ di coerenza: non si può battere i pugni sui bambini non nati e poi restare indifferenti, nel migliore dei casi, sui bambini in carne ed ossa che affogano nel Mediterraneo a causa di una politica folle di chiusura dei porti alle organizzazioni umanitarie. Sindaco e maggioranza si attivano su questo aspetto, ma durante la votazione delle linee programmatiche dell’amministrazione avevano bocciato tutti i nostri emendamenti che sollecitavano interventi comunali contro il fenomeno della violenza domestica sulle donne. Come si spiega dunque questa corrente alternata?
I consiglieri comunali Pd
Federico Benini ed Elisa La Paglia