Maestre a rischio insegnamento – Salemi : “Caso grottesco, se non tragico. I parlamentari veneti uniti al Miur si impegnino per una risoluzione del problema”
“Il caso che abbiamo di fronte è paradossale e grottesco, se non tragico. Si sta scaricando un problema drammatico su insegnanti e maestre, oltre che su bambini e famiglie proprio nella fase delicata dell’approccio al percorso scolastico, che richiede continuità educativa e figure di riferimento. È legittimo pensare che di fronte alle nuove complessità sia adeguato avere docenti in possesso di un titolo di studio avanzato, per cui oggi per insegnare a tutti i livelli ci vuole la laurea, ma non si può mettere in discussione la tenuta del sistema per l’applicazione rigida e retroattiva di una sentenza senza pensare alle ripercussioni negative a domino su vite e profili professionali. La sentenza della Corte di Stato esclude dalla graduatoria chi non è in possesso del titolo, ma che, dopo un diploma magistrale, fino ad oggi ha insegnato e insegna, anche in precariato, profondendo esperienza e competenza nelle nostre scuole. Come dire Ministero e Consiglio di Stato non riconoscono e riconoscono nello stesso tempo l’esercizio di un ruolo professionale. Dunque un corto circuito tra Istituzioni dello Stato”.
Così la vice-capogruppo del Pd in Consiglio regionale Orietta Salemi sul caso delle maestre con diploma impossibilitate ad insegnare a causa della sentenza della Corte di Stato. “Serve pensare a come sanare il gap esistente; il Miur deve trovare forme di aggiornamento e garantire a chi finora ha prestato un servizio lodevole a bambini e famiglie di tutta Italia una strada per la stabilizzazione del proprio lavoro. La legge c’è ma è l’uomo per il sabato e non il sabato per l’uomo… A marzo in Veneto abbiamo votato all’unanimità una risoluzione del Consiglio: se gli atti dell’assemblea regionale hanno un valore – conclude Salemi – la Giunta dia seguito a quanto disposto in quella risoluzione: sia almeno tutelato a questi insegnanti il diritto di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento (GAE) anche attraverso un’opportuna valutazione del servizio prestato per tutti gli abilitati con diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 e siano mantenuti i posti di lavoro per i docenti magistrali già di ruolo. In particolare il Presidente Zaia solleciti tutti i nuovi parlamentari veneti perché bussino alla porta del Ministro invitandolo a non dimenticare questa causa dolorosa, inserendola tra le priorità della propria agenda. Il Veneto ha bisogno di queste risorse umane ed è stato perso già troppo tempo”.