On. Alessia Rotta: Grave Verona diventi capitale anti-vaccini

Pubblicato da il 19 Giugno 2018 0 Commenti

Da ieri circola un messaggio whatsapp: “sabato 7 luglio dalle ore 17:00 alle ore 21:00 presso il meraviglioso teatro filarmonico di Verona si concluderà il tour nazionale dell’opera IL DECRETO, l’opera che ha raccontato all’Italia intera tutta la verità che si nasconde dietro la legge Lorenzin quella che ha introdotto nel nostro paese l’obbligo di 10 vaccini. Per espressa volontà della famiglia tremante Il tour si conclude nella città di Giorgio il padre di questa Battaglia. 4 ore di interventi, di relazioni, di racconti alla presenza di genitori di bambini deceduti o danneggiati a causa dei vaccini. Ma questa non è la giornata contro i vaccini, non è mai stata la nostra posizione e soprattutto non lo è l’opera che è stata encomiata trasversalmente per aver portato un messaggio di verità soprattutto a favore della scienza. L’opera verrà rappresentata nella seconda parte della serata e per partecipare e prenotarsi all’evento bisogna entrare nel link che qui di posto ed eseguire tutta la facilissima procedura”.

Considero molto grave che la città di Verona diventi -anche solo per un giorno, la capitale anti-vaccini, dando spazio a teorie strampalate che non hanno nulla di scientifico e che rischiano di creare confusione e disorientamento in parte dell’opinione pubblica. Aggiungo che il manifesto dello spettacolo non è solo inquietante ma anche aberrante poiché lascia intendere la volontà dello Stato di utilizzare i bambini come cavie da laboratorio.

Questo spettacolo dimostra come oggi, invece di affidarsi ai medici per scegliere in modo consapevole, troppo spesso si dia credito alle dicerie diffuse da sedicenti esperti producendo, come nel caso dei vaccini, un rischio per i bambini ma anche gli adulti. Basterebbero i dati diffusi dalle maggiori e più accreditate agenzie e organizzazioni nazionali e internazionali per avere un quadro reale, confortato da statistiche e prove certe, sul tema.

Nel 2017 l’adesione ai vaccini in Veneto nella fascia d’età tra 2 e 16 anni  è continuata a crescere, soprattutto dopo l’obbligo disposto dalla legge 119/2017. Le coperture raggiunte garantiscono una soglia di sicurezza rispetto alla possibile insorgenza di focolai epidemici.

La crescita vaccinale, dunque, è stata significativa: dopo la crisi di adesione del 2013 (87,1% per il morbillo e 91,3% della polio), e alla luce dei rilevamenti del 2015, che segnalavano 91,5% per il morbillo e 92,6% per la polio.

Complessivamente, in Veneto, per la prima dose di morbillo, e per i ragazzi tra 3 e 16 anni, sono stati recuperati 27.370 soggetti nel periodo precedente all’obbligo e altri 6.291 dall’entrata in vigore della legge 119 in avanti.