D’Arienzo: La rete e la democrazia in pericolo.
Lo scandalo che ha colpito Facebook ci rivela che i dati personali di ognuno di noi vengono utilizzati anche per manipolare la democrazia.
Una società riconducibile all’ex stratega della Casa Bianca Steve Bannon, la Cambridge Analytica che, peraltro, ha lavorato per la campagna elettorale di Donald Trump, ha acquisito i profili di milioni di elettori americani e ne ha fatto un uso distorto per fini elettorali.
La vicenda interessa anche l’Italia. Infatti, un partito italiano nel 2012 avrebbe commissionato la profilazione di utenti a questa stessa società americana che ha influenzato il referendum sulla Brexit e le presidenziali Usa.
Lo scopo era quello di attuare strategie di disinformazione durante varie campagne elettorali, a volte mirate per gruppi di persone. Come è possibile? Lo è, eccome.
Basta ottenere dati precisi su milioni di utenti che vengono non solo schedati ma anche profilati in modo da conoscere tutto sui comportamenti di ogni singola persona.
Alla fine, è noto chi sei, cosa compri, che siti visiti, di che cosa parli coi tuoi amici su Facebook, quali città vorresti visitare, che libro hai comprato, che ricetta hai preparato, si conoscono i tuoi desideri e anche le tue paure. Su questi dati interviene la manipolazione con fake-news costruite ad arte, con notizie decontestualizzate, video manipolati, teorie complottiste che rispondono esattamente a ciò che vuoi sentirti dire.
In questo modo il convincimento di quell’elettore è bello che avvenuto. A proprio favore o contro qualcuno in particolare.
Pochi giorni fa Casaleggio junior, capo della società informatica che regge il M5S, ha dichiarato che “la nostra esperienza è la prova di come la Rete abbia reso obsoleti e diseconomici i partiti e più in generale i precedenti modelli organizzativi”; “la democrazia diretta, resa possibile dalla Rete, ha dato una nuova centralità del cittadino nella società. Le organizzazioni politiche e sociali attuali saranno destrutturate, alcune sono destinate a scomparire. La democrazia rappresentativa, quella per delega, sta perdendo via via significato. E ciò è possibile grazie alla Rete”.
Capito? Teorizza la sostituzione dei partiti con la rete internet, ovviamente manipolata.
Il rischio per la democrazia è forte. Serve che il nuovo Parlamento istituisca una commissione d’inchiesta sul caso di Cambridge Analytica e sulle fake news per contrastare questo disegno pericoloso a protezione della nostra democrazia.
Sen. Vincenzo D’Arienzo