Cattolica socio FAV: un grande passo in avanti per la città

Pubblicato da il 22 Marzo 2018 0 Commenti

“L’impegno di Cattolica Assicurazioni in Fondazione Arena rappresenta un passo in avanti importantissimo sulla via del rilancio dell’ex ente lirico che ora dispone del supporto e della fiducia di molte delle principali istituzioni cittadine, dalla Camera di commercio a Confindustria. Ci auguriamo che i risultati di questo sforzo corale si paleseranno già dal cartellone e dai risultati dell’ormai imminente stagione lirica con un innalzamento della qualità e della soddisfazione del pubblico”. Così i consiglieri comunali PD Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani.

Sul ruolo della Regione la consigliera regionale PD Orietta Salemi precisa: “È d’obbligo pensare ora che lo sforzo ulteriore lo debba fare la Regione Veneto che in quest’ultimo triennio ha ridotto progressivamente il contributo per le sue Fondazioni Arena e Fenice dando prova evidente di non credere alla potenzialità e al valore dei propri teatri lirici. i dati a bilancio denunciano questa amara verità: il contributo regionale è ammontato a 1.600.000 euro nel 2016, 1.200.000 nel 2017, 1.080.000 nel 2018 registrando, come si vede dai numeri, un trend decisamente negativo. Se confrontiamo l’impegno della Regione Veneto con quello di altre Regioni per le proprie Fondazioni lirico sinfoniche c’è di che sentirsi in imbarazzo. La Scala di Milano ottiene dalla Lombardia 3 milioni; il Regio di Torino 2 milioni e 400 mila euro; il Lirico di Bologna in Emilia circa due milioni e mezzo… per non parlare del lirico di Trieste che beneficia dalla Regione Friuli , certo regione autonoma, ma capace di mettere a bilancio oltre 4 milioni di euro annui per la causa. Se aggiungiamo che lo stesso Maggio Musicale Fiorentino ha beneficiato, in fase di commissariamento, di contributi straordinari dalla Regione Toscana capiamo bene come la Regione Veneto, rispetto anche alla nostra Fondazione Arena, faccia la parte della matrigna.

Perché dunque ci sia un concerto di sforzi armonico anche con i soggetti privati, bisogna che l’ente pubblico, Comune e Regione dimostrino, per primi, di credere nel proprio patrimonio culturale e artistico”