Ciclabile Saval-San Zeno: una cattedrale nel deserto. E i collegamenti inter-quartierali restano una chimera

Pubblicato da il 13 Dicembre 2017 0 Commenti

Ciò che l’amministrazione oggi presenta come opere attuative del suo programma elettorale in tema di mobilità ciclistica altro non sono che le richieste formulate dalla passata amministrazione a fronte di un provvedimento del governo (cosiddetto Collegato ambientale) che stanziava 35 milioni a livello nazionale per incentivare l’uso della bicicletta nei percorsi casa-lavoro e casa-scuola. Erano richieste insufficienti allora e lo sono ancor di più oggi.
La nuova pista Saval-San Zeno (1,4 milioni) da sola assorbirà la gran parte del cofinanziamento statale, ma si tratta di una cattedrale nel deserto. In primo luogo perché questi due quartieri sono già collegati da un itinerario che si svolge interamente su pista ciclabile  partendo da San Zeno e passando per via Vittime Civili di Guerra, Corso Milano e la Ciclabile del Camuzzoni. L’amministrazione Sboarina non ha fatto altro che riproporre un’opera civetta dell’ex consigliere delegato Ansel Davoli. In secondo luogo non vi era e non vi è traccia di altro intervento significativo per l’incentivazione della mobilità ciclistica a parte l’estensione del bike sharing con bici elettriche, una misura che tardivamente risponde ad una reale richiesta dei cittadini.
Nel frattempo i collegamenti ciclabili interquartierali restano una chimera: in Borgo Milano si attende il collegamento con la stazione ferroviaria di Porta Nuova lungo il canale Camuzzoni attraverso via San Marco. A San Massimo si attende il collegamento con Corso Milano lungo il canale Conagro. A Santa Lucia il collegamento ciclabile tra via Sommacampagna e Stradone Santa Lucia. A Borgo Roma il collegamento col parco di San Giacomo da via Imola lungo via Polveriera Vecchia. Nei quartieri Est restano da completare tratti di ciclabile da via Da Legnago a Mizzole e si attende un collegamento sicuro tra via Carducci e via Betteloni.
Quel che è peggio è che l’amministrazione non solo non ha un piano organico, ma da più di un mese si rifiuta perfino di convocare le commissioni che come opposizione ho richiesto per trattare il tema.

Federico Benini, consigliere comunale Pd