Tpl: lo spezzatino manda in fumo 12 anni di lavoro per lo sviluppo del servizio

Pubblicato da il 7 Dicembre 2017 0 Commenti

La decisione dei tecnici della Provincia di dividere in due lotti il bando di gara per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale nega e contraddice tutto il lavoro fatto negli ultimi 12 anni per la riunificazione del servizio urbano ed extraurbano in una sola azienda, l’integrazione delle rete e delle tariffe tra Comune e Provincia, le sinergie che hanno consentito di fare passi in avanti nello sviluppo del Tpl.
Se è vero che la normativa sulla gara (legge 96 del 21 Giugno 2017) prevede la possibilità di fare più lotti, altrettanto vero è che la stessa legge ammette, legittima e valorizza tutte le considerazioni in ordine ad economie di scala ed efficientamento economico che possono invece far propendere la scelta in direzione della gara unica.
Strano, dunque, che la politica, a livello sia provinciale che del Comune di Verona, non sia stata interpellata in nessun modo, eccetto per questa proposta di delibera , sottoposta ai consiglieri provinciali, recante peraltro concetti opinabili sul futuro del Tpl veronese.
In particolare, secondo il capogruppo Pd in Consiglio provinciale Stefano Ceschi “è da apprezzare il tentativo di riportare il bacino di Verona ad un unico lotto operato dal consigliere delegato Matteo Pressi con un emendamento. Lascia tuttavia perplessi la pretesa di dare degli ultimatum temporali all’Autorità Nazionale Trasporti chiamata ad esprimersi in materia. La decisione presa dai tecnici dell’Ente di Governo riporta il trasporto pubblico indietro nel tempo”.
“Quello che stride in questa vicenda è la totale assenza della politica, sia a livello provinciale che soprattutto a livello comunale” afferma la capogruppo comunale Pd Carla Padovani. “Il Comune di Verona partecipa all’Ente di Governo di gestione dei trasporti: perché non vi è stata alcuna comunicazione in merito? Il peso della città di Verona è fondamentale nel trasporto pubblico locale, come vediamo in particolare in questi giorni di congestione da traffico. Non si può delegare una decisione strategica per il futuro della mobilità veronese ad una delibera provinciale sviluppata da tecnici e consulenti il cui contenuto va contro a tutto quanto la politica di tutti gli schieramenti ha saputo costruire per il trasporto pubblico locale nell’ultimo decennio”.
I consiglieri comunali Pd, dal canto loro, chiedono che l’Ente di Governo riferisca in una commissione comunale alla presenza dell’Assessore Zanotto.

Gruppo consiliare comunale Pd
Gruppo consiliare provinciale Pd