Ex CrediVeneto, interrogazione On. Vincenzo D’Arienzo (PD)

Pubblicato da il 17 Maggio 2017 0 Commenti

> Ex CrediVeneto, interrogazione di D’Arienzo: il Ministro Padoan deve chiarirci i presupposti di fatto e di diritto della liquidazione coatta amministrativa della banca Crediveneto e dirci quali iniziative intenda assumere per tutelare risparmiatori e soci e salvaguardare i livelli occupazionali e il tessuto produttivo locale duramente colpito dalla perdita di un istituto di credito con finalità mutualistiche e fortemente radicato sul territorio.
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> Come è noto dal 7 maggio 2016, un giorno prima dell’assemblea convocata a Cerea, un decreto di liquidazione coatta ha cancellato una banca ultracentenaria che tanto ha dato al territorio.
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> È passato un anno, ma non considero chiusa la vicenda, anzi, è sempre l’ora di sapere la verità.
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> Vogliamo capire se la vigilanza ha svolto compiutamente il suo compito. Come è possibile che nel 2015 nonostante il capitale sia stato ridimensionato da 120 a 40 milioni non sono stati formulati significativi rilievi ostativi ed in occasione dell’approvazione del bilancio proprio di quell’anno è giunto il commissariamento?
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> Non risulta che Banca d’Italia abbia attivato i necessari procedimenti di informativa e in contraddittorio con la compagine sociale, né tramite organismi federativi del movimento del credito cooperativo, né tramite il consiglio di amministrazione ed il collegio sindacale, e non ha effettuato ritualmente e valutazioni del patrimonio con le modalità imposte dalla disciplina di settore. Sono adempimenti prescritti nella direttiva europea n. 2014/59/EU BRRD che conferisce poteri che la Banca d’Italia può adottare per la gestione della crisi di una banca. Perché non c’è traccia di questo?
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> Crediveneto, nonostante il deterioramento del credito, si era comunque attestata su livelli di perdita accettabili fino a registrare persino un utile di bilancio nell’ultimo esercizio 2014.
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> Rilevo numerose lacune che, peraltro, hanno determinato la perdita di 80 posti di lavoro, oltre alla cancellazione capitale sociale costituito dalle quote sottoscritte dai soci.
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> A causa di un provvedimento probabilmente frettoloso, sono rimasti due problemi:
> a) i soci che, in possesso dei soli documenti prodotti dall’amministrazione di Crediveneto, sostengono la tutela dei propri diritti di soci cooperatori ex Crediveneto che riguardano la legittimità della messa in liquidazione e il recupero del valore delle quote del capitale sociale;
> b) il territorio che, privo di un interlocutore economico di riferimento, lamenta la perduta azione di supporto alla cittadinanza, agli enti, alle associazioni e alle stesse amministrazioni.
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> Due temi che meritano una risposta. Da qui la richiesta al Ministro Padoan per capire le ragioni vere della liquidazione coatta amministrativa della banca Crediveneto e cosa intende fare per tutelare risparmiatori e soci, salvaguardare i livelli occupazionali e il tessuto produttivo locale.