Noi alternativi a Tosi. Per governare non basta la protesta
“Mai pensato, né dichiarato alleanze con Tosi. Il PD è stato, e resta, alternativo all’attuale amministrazione. Lo abbiamo messo nero su bianco nel documento politico votato alla pressoché unanimità (un solo astenuto) e se serve lo ripetiamo: il PD correrà alle elezioni comunali ponendosi come forza alternativa a Tosi, cioè in discontinuità con la gestione amministrativa di questi ultimi 10 anni, e in contrasto con tutte quelle forze che oggi si fregiano di verginità, ma hanno condiviso con Tosi scelte inique per la città. Al ballottaggio dovrà essere la politica, non i rancorosi puntigli, a guidare le nostre scelte”. È fermo e deciso il messaggio lanciato questa mattina in conferenza stampa dal segretario cittadino del Pd Orietta Salemi, dal segretario provinciale Alessio Albertini e dal capogruppo in consiglio comunale Luigi Ugoli.
“Nessuno ha chiesto a Michele Bertucco di rinnegare il proprio operato, né di abdicare alla sua coerenza – ha spiegato Albertini -. Solo di farsi più piccolo, ma nel senso di lavorare per far emergere e accrescere non la propria idea, ma l’idea del Partito Democratico che a Verona ha l’intenzione di provare a governare e ha il diritto e il dovere di mostrarsi unito e di parlare con una sola voce, con chiarezza e senza ambiguità. A prescindere dall’abnegazione encomiabile nel lavoro amministrativo svolto, non è purtroppo stato possibile trovare un punto di sintonia politica che si concretizzasse in comunicazione e azioni coerenti”.
“Nella sua strada verso le amministrative – ha aggiunto Salemi – il Pd deve provare ad andare oltre la protesta, oltre gli esposti in procura, senza limitarsi a quel (sia pur) fiero controllo, che in certi momenti ha rasentato il personale, ossessivo accanimento. Modalità, questa, che a volte ha persino oscurato le giuste ragioni, diventando espressione di un’ostruzione fine a se stessa, senza utili e proficui sbocchi”.
“Negli ultimi tempi le complesse dinamiche nelle relazioni nel gruppo consiliare hanno reso sempre più difficile quella sintesi e quella coesione utili per condividere, anche con le segreterie, scelte chiare e univoche sulle più importanti sfide che attraversano oggi il partito e il Paese – ha quindi spiegato Ugoli -. Il gruppo consiliare ha cercato di evitare, fino all’ultimo, strappi che inevitabilmente lasciano cicatrici ma, insieme al partito, ha chiesto quella compattezza di linea politica e quell’unità d’intenti che da tempo sono venute meno, determinando una crisi di rappresentanza del gruppo e del partito che recentemente si è fatta sempre più marcata. In questo senso non hanno alcuna rilevanza le presunte alleanze in nome delle quali si sarebbe consumata la sostituzione”.
“Tosi è nostro avversario – hanno concluso -. Il fatto che sia schierato a favore di una riforma costituzionale, perché ne comprende la portata e le possibili conseguenze politiche, non significa che siamo suoi latenti sodali. Non significa che ci contaminiamo con la sua vicinanza. Noi siamo pronti a cercare una strada che unisca il centrosinistra. Un centrosinistra che provi a comunicare e a rappresentarsi in modo nuovo, intenzionato a governare, per affermare finalmente i suoi valori, e non solo impegnato a fare opposizione”.