On . Vincenzo D’Arienzo – Crediveneto, Verona perderà 7 filiali e 50 dipendenti. Una bestemmia!

Pubblicato da il 11 Luglio 2016 0 Commenti

“La proposta fatta da Banca Sviluppo è di licenziare 79 dipendenti e di chiudere 11 filiali, di questi, circa 50 dipendenti sono veronesi e 6/7 sono le filiali con sede nei comuni della Bassa veronese” dichiara Vincenzo D’Arienzo, deputato PD che segue da tempo la vicenda.

“Tutto sta avvenendo senza alcun confronto con il territorio veronese, un’ingiustizia verso i soci ed i dipendenti che in questa situazione di difficoltà continuano a svolgere con professionalità la propria attività lavorativa” prosegue D’Arienzo.

“La prima domanda è: perché la richiesta di licenziamento? E come sono state individuate le filiali da chiudere?”

“Sarebbe bene che venisse chiarito in che modo il territorio che ha dato origine alla banca potrà ancora essere al centro delle attenzioni della Banca Sviluppo che, peraltro, dopo essere stata accolta come salvatrice, si è impossessata del patrimonio di CrediVeneto e, quindi, dei veronesi”.

“Sì, perché l’operazione fatta cancella le origini ed il radicamento territoriale che CrediVeneto aveva costruito in oltre 100 anni”.

“Non esiste ancora un piano industriale né vengono forniti i dati, siamo sicuri che Banca Sviluppo sia capace di reggere sul mercato?”

D’Arienzo: “Auspico che parta un’azione di responsabilità verso i responsabili del tracollo finanziario di Crediveneto. Certi errori vanno puniti”.

“Sarebbe utile un incontro con le Amministrazioni locali interessate dal fenomeno in modo che, unendosi, il territorio possa partecipare alla trattativa e garantire la continuità e la presenza di una Banca con uno spirito cooperativistico e mutualistico quale era Crediveneto”.

“I sindaci sanno bene qual è il ruolo fondamentale dal punto di vista sociale, culturale e soprattutto dello sviluppo economico delle comunità insediate nel territorio stesso che svolgeva CrediVeneto. Questo patrimonio non può essere disperso” conclude il deputato PD.