Per una Biblioteca Civica a servizio di utenti, studenti e famiglie

Pubblicato da il 6 Maggio 2022

Capienza e servizi ancora limitati e i libri a rischio macero.

Siamo ormai al terzo decreto riaperture dell’era Covid, si tolgono le mascherine, i turisti tornano ad affollare la città, i ragazzi e le ragazze possono tornare ad incontrarsi liberamente e guardare con più di fiducia al futuro anche grazie alla campagna di vaccinazione che finalmente ha dispiegato a pieno tutti i suoi effetti, tutto si muove tranne… la Biblioteca civica di Verona, la cui capienza massima continua ad essere negli stessi limiti dell’emergenza sanitaria.

 Siamo andati a contarli: dei circa 500 posti disponibili ne sono attivi attualmente poco meno di 200. Addirittura meno del periodo Covid per effetto di una mostra che forse avrebbe potuto trovare uno scenario diverso o una diversa organizzazione.

 Questa situazione non ha più alcuna ragione di esistere e infatti non esiste in nessun’altra biblioteca della provincia di Verona né delle città contermini: le biblioteche comunali di Vicenza, Padova, Brescia e Mantova sono tornate tutte a pieno regime senza alcuna restrizione se non l’uso fortemente raccomandato della mascherina all’interno. E le limitazioni si riflettono anche sulle biblioteche di quartiere in cui vige l’orario ridotto.

 Perché, dunque, anche la nostra biblioteca non può riprendere ad accogliere giovani e studenti nella stessa misura dell’era pre-pandemia? Dovremmo andare, anzi, in direzione di una estensione del servizio in orario serale e nei week end. E poi qualcuno si lamenta che uno dei maggiori punti di ritrovo giovanile del centro storico sia il supermercato Pam di Via dei Mutilati.

 Non possiamo più parlare di scelte sbagliate e di necessità contingenti: il depotenziamento della biblioteca civica è una scelta politica deliberata di cui il Sindaco dovrebbe rendere conto.

 Un altro aspetto del decadimento del servizio riguarda i libri da scartare: è pratica comune di tutte le biblioteche rimettere in circolo i testi messi fuori uso a seguito del periodico aggiornamento delle collezioni attraverso dei mercatini auto-organizzati nei quali si vende a prezzo politico o ad offerta libera.

 Risulta che la Biblioteca civica di Verona non farà più i suoi mercatini. Andranno dunque al macero?

Avanziamo la proposta di riattivarli, sia per scongiurare uno spreco inaudito dei beni culturali che vanno invece condivisi, sia per investire il ricavato nell’ampliamento orario delle biblioteche di quartiere, si è arrivati a ricavare anche 30.000 euro negli anni scorsi, grazie al lavoro di alcuni dipendenti della biblioteca. Ora quelle risorse potrebbero sanare la riduzione oraria della sede centrale e delle sedi di quartiere dovuta ai tagli.

Ciò sarebbe un gesto concreto per ridare ai giovani studenti veronesi i loro luoghi di studio, di incontro, di aggregazione.

Elisa La Paglia per il Partito Democratico

Jacopo Buffolo per Damiano Tommasi Sindaco

Jessica Cugini per In Comune per Verona

Beatrice Verzè per Traguardi

Davide Cremoni per Volt

Tommaso Oliboni per Azione

Fabio Fraccaroli per +Europa

 

Ulteriori dichiarazioni emerse in conferenza stampa:

“L’importanza delle biblioteche, soprattutto per i minori, ce la raccontano i dati diffusi da OpenPolis sulla lettura e accessibilità delle biblioteche cittadine. Sappiamo che è in questa fascia d’età che troviamo le lettrici e lettori forti: quasi il 60% delle/dei preadolescenti ha letto almeno un libro oltre la scuola, il 40% dei minori almeno 3.

Se si va a guardare i dati del Veneto sul numero di biblioteche ogni mille persone residenti comprese nella fascia d’età 6/17 vedremo che Verona è ultimo comune capoluogo con 3,2 biblioteche, Padova ne ha 9,4, Belluno 7,7, Rovigo 4,9; se poi ci si sofferma sulle biblioteche solo pubbliche Verona è il penultimo.

Davanti a un dato che ci racconta che le biblioteche rispetto al numero dei minori sono poche, non possiamo non chiedere che i presidi nei quartieri siano aperti non solo il lunedì e mercoledì pomeriggio ma tutti i pomeriggi della settimana, così come il pomeriggio del sabato per la biblioteca civica.

Si parla tanto di povertà educativa e relazionare, di welfare culturale e si continua a non investite in quei luoghi di prossimità ed eguaglianza di accesso alla cultura che sono le biblioteche.”

Jessica Cugini, candidata per In Comune per Verona.

“Le biblioteche -come diceva la scrittrice francese Marguerite Yourcenar- sono come granai pubblici, cioè indispensabile riserve contro l’inverno dello spirito”. Per questo siamo sicuri che il nuovo sindaco Tommasi che ha esperienza di imprenditore proprio nel mondo dell’educazione, saprà sostenere e rafforzare le biblioteche, in particolare quelle di quartiere, rendendo queste indispensabili riserve contro l’inverno dello spirito, luoghi più fruibili e ricche di varie occasioni d’incontro, come NON ha saputo fare l’attuale amministrazione comunale, senza censurarle o vietarvi l’acquisizione di libri stupidamente considerati troppo inclusivi, come purtroppo è successo anche per passate amministrazioni.

Dott. Fabio Fraccaroli, candidato della federazione +Europa/Azione