Inquinamento fiumi, Zardini: Passare dagli studi all’azione nel 2022

Pubblicato da il 10 Gennaio 2022

Zardini: «Conosciamo quantità e provenienze delle sostanze nocive». Acque reflue, diserbanti e Pfas le principali fonti di inquinamento

«Il tasso di inquinamento dei fiumi veneti è sopra la soglia di allarme. L’indagine condotta da Legambiente, voluta dalla Regione e finanziata con risorse statali riporta un quadro preoccupante dei corsi d’acqua, dei centri urbani e della filiera agricola in Veneto. Auspico che il 2022 sia l’anno in cui passiamo dalla conoscenza all’azione». È la richiesta del deputato veronese Diego Zardini a seguito della pubblicazione della campagna ‘Operazione fiumi’ di Legambiente.

I dati ci sono tutti, afferma Zardini, e ci «dicono che in molte città la depurazione delle acque reflue è assente o insufficiente, così ci ritroviamo i fiumi pieni di Escherichia Coli; sappiamo che i diserbanti alcuni tra questi ritenuti pericolosi e cancerogeni, come il glifosato sono ancora ampiamente utilizzati in agricoltura; conosciamo infine le quantità e le provenienze della maggior parte degli inquinanti, tra cui i Pfas. La Regione e il ministero dell’Ambiente facciano un piano per ridurre le fonti di inquinamento in Veneto già a partire dal prossimo anno, sapendo che un intervento tempestivo darà risultati apprezzabili non prima di 4-5 anni».