POLVERI SOTTILI, Zardini: «Negare il problema non lo risolve»

Pubblicato da il 15 Settembre 2021

Dovremo realizzare in poco tempo interventi che si potevano fare in 15-20 anni

«Negare il problema non aiuta ad affrontarlo, né a risolverlo. L’aria di Verona è inquinata e poco importa da quale centralina sono presi i dati. Se la nostra città non è la peggiore per qualità dell’aria in Italia, sarà seconda o terza. Poco importa. Dobbiamo tutti avere consapevolezza dell’inquinamento in cui siamo immersi: in primo luogo chi ha l’onore e l’onere di amministrare il capoluogo ed è chiamato a trovare soluzioni; in seconda battuta i cittadini perché sono loro a subire i danni ambientali e di salute dovuti alle alte concentrazioni di pm10».

Il deputato veronese Diego Zardini non intende sollevare polemiche sulle dichiarazioni dell’assessore Segala a commento del report di Legambiente. «Il Comune da almeno 15 anni è a conoscenza del problema e purtroppo non ha attuato una strategia per contrastarlo. Neppure si è tentato di avviare iniziative isolate e tutti i progetti per spostare la mobilità dal mezzo privato a quelli pubblici o a mezzi a basso impatto ambientale sono naufragati, se non boicottati apertamente», continua Zardini. «Come non sono mai neppure stati ideati programmi per la sostituzione delle vecchie caldaie con impianti ad alta efficienza energetica o quelli per ridurre sensibilmente il consumo di combustibili fossili per il riscaldamento degli edifici». 

«Adesso la situazione è molto grave, non va sottovalutata e non possiamo cercare alibi. I veronesi sono costretti a pagare il prezzo dell’inerzia del Comune. Occorrerà accelerare sulla mobilità sostenibile, sul trasporto pubblico e sulla ciclabilità per spostamenti brevi. Non sarà facile e non sarà veloce. I ritardi accumulati sono pesanti e per ottenere cambiamenti sensibili ci vorranno, oltre alla volontà politica, contributi pubblici ingenti e molta pazienza da parte dei Veronesi. Quello che si poteva fare in 15-20 anni dovremo farlo in 4-5 anni, mobilitando tutte le nostre risorse e aprendo cantieri ovunque».