FEMMINICIDI, DONNE DEM: RAPPRESENTAZIONI FALSATE ALIMENTANO LA SCIA DI SANGUE ALLA BASE DELL’ASSASSINIO DI UNA DONNA C’È SEMPRE LA VIOLENZA

Pubblicato da il 15 Settembre 2021

Dietro all’assassinio di una donna non c’è mai la sofferenza per una separazione, il rimorso per un progetto coniugale naufragato o la frustrazione per la mancata assegnazione dei figli, come leggiamo troppo spesso nelle ricostruzioni giornalistiche, nei rapporti di polizia e perfino nelle carte processuali.

Alla base di un femminicidio c’è sempre la violenza, che matura in determinati contesti, si consolida nell’ambito di una “carriera” e che quasi sempre affonda le sue radici culturali negli stereotipi di genere.

Il non sapere cogliere questo filo rosso che lega tutti i femminicidi nei mutati contesti sta rendendo poco efficaci i pur importanti interventi legislativi che si sono susseguiti, spesso in modo bipartisan negli ultimi 20 anni. Seppure esistano statistiche diverse, il dato incontrovertibile, infatti, è che il fenomeno del femminicidio non si riduce in maniera proporzionale alle aspettative e agli sforzi profusi.

La commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio presieduta da Valeria Valente di recente ha messo in rilievo la carenza di formazione che spesso contraddistingue gli stessi operatori: giudici, magistrati, avvocati, personale sanitario. Spesso non si riesce a contestualizzazione correttamente la vicenda finendo per sottovalutare l’azione di elementi fondamentali tra i quali al primo posto ci sono contesti di violenza, fisica o psicologica che sia.

C’è bisogno di parlare di più quello che sta accadendo, di queste morti, ma bisogna farlo al di fuori degli stereotipi che vogliono la donna come un oggetto, preda sessuale e sempre pronta a fare un passo indietro per sopperire ai bisogni della famiglia e a rimediare alla carenza dei servizi pubblici. Serve educazione all’affettività nelle scuole, e maggiore formazione tra gli operatori professionali. Uno sforzo collettivo da parte di tutti: mass media, scuola e istituzioni per rompere questo circolo mortale.

Sabrina Ugolini, portavoce Donne Democratiche Verona