Bigon (PD): “Sui vaccini serve trasparenza: chiesta copia della corrispondenza tra Regione, Aifa e commissario Arcuri”

Pubblicato da il 19 Febbraio 2021
“Sull’acquisto di vaccini ‘in proprio’ è necessaria la totale trasparenza perché riguarda la vita di milioni di veneti, per questo ho chiesto al dottor Flor copia della corrispondenza tra Regione Aifa e commissario Arcuri, nonché delle offerte pervenute per la fornitura dei vaccini anti-Covid”. Lo rende noto Anna Maria Bigon, consigliera del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità, che ha presentato una richiesta di accesso agli atti “ai sensi dell’articolo 39 dello Statuto e dell’articolo 109 del Regolamento del Consiglio regionale”.
 
“Secondo quanto dichiarato nelle ultime ore le trattative sarebbero a uno stato già avanzato, con la possibilità di chiuderle nel giro di pochi giorni: bozze di contratto pronte e arrivo dei lotti in meno di un mese. Stiamo parlando di forniture importanti, una da 12 e l’altra da 15 milioni di dosi e il direttore dell’Area sanitaria e sociale, dottor Flor, avrebbe incontrato anche gli intermediari. Questo è uno dei punti su cui va fatta la massima chiarezza: ieri in una trasmissione televisiva, alla presenza del presidente Zaia, è andato in onda un servizio in cui un broker dichiarava di avere la disponibilità di milioni di vaccini e di aver fatto una proposta a Veneto ed Emilia Romagna a un costo doppio rispetto a quello pagato l’Unione Europea per Astra Zeneca, 3,5 euro contro 1,78, sottolineando però di non essere in grado di garantire ancora quel prezzo. Com’è possibile che abbiano tanta disponibilità, nonostante le difficoltà delle case farmaceutiche di rispettare quantità delle forniture e tempi di consegna?  Com’è possibile che in alcuni casi il prezzo sia addirittura inferiore? Il dottor Flor ha evidenziato che ‘non si tratta di mestieranti’ e che ‘non è il mercato nero’. Bene, al tempo stesso Astra Zeneca nega che ci sia un mercato parallelo e Pfizer ribadisce che continuerà a seguire i canali ufficiali stabiliti con i vari Stati, mettendo in guardia da possibili frodi. C’è qualcosa che oggettivamente non torna: tutti vogliamo più vaccini e in tempi più rapidi,  ma su un tema così delicato non possiamo permetterci passi falsi”.