IL PD VERONESE PRESENTA LISTE E PROGRAMMA: “ECCO IL NOSTRO PROGETTO PER LE REGIONALI 2020”

Pubblicato da il 5 Agosto 2020

 Il Partito Democratico di Verona presenta la lista dei propri candidati alla carica di Consigliere Regionale, a sostegno di Arturo Lorenzoni. Il percorso politico seguito ha favorito l’individuazione di alcuni criteri per la formazione della lista, che hanno portato al risultato formalizzato dalla direzione regionale.

 

La lista propone nove candidati, di cui cinque donne. I candidati rappresentato il territorio veronese, città e provincia. Dalle zone sono arrivate proposte di candidatura espresse dai circoli in maniera unitaria; nella lista sono quindi rappresentati la città, il legnaghese, l’est, la Valpolicella, il villafranchese, il Baldo-Garda.

 

Le candidature intendono valorizzare chi si è speso personalmente, amministrando o svolgendo il ruolo di consigliere comunale di opposizione, dimostrando legame con territorio, perché sono esempio di capacità ed impegno e sono candidature che puntano ad allargare la base elettorale.

 

La lista si compone di:

 

  1. BIGON ANNAMARIA, consigliere regionale, già sindaco e ora consigliere comunale di Povegliano Veronese, avvocato
  2. ALLEGRI GIANDOMENICO, vicesindaco di Sommacampagna, nel CDA del Consorzio ZAI, imprenditore
  3. CHIAPPA CHIARA, consulente del lavoro e Presidente della Fondazione Centro Studi Doc
  4. CADURA LUIGI, già sindaco e ora consigliere comunale di Pescantina, commercialista
  5. CRISTANI LAURA, consigliere comunale (candidata sindaco) di Arcole, avvocato
  6. MANCINI ALBERTO, Segretario di circolo di Lazise, informatico
  7. LA PAGLIA ELISA, consigliera comunale, da 13 amministratrice nel Comune di Verona, libera professionista assicuratrice
  8. RIGHETTI ENZO, nel CDA del Consorzio ZAI, imprenditore
  9. ROSSIGNOLI ALESSIA, consigliere comunale di Cerea, impiegata

 

Maurizio Facincani, Segretario provinciale del PD: “Le nostre proposte politiche e la capacità di trasformarle in atti concreti sono affidate alla competenza, all’esperienza amministrativa e professionale, alla rappresentatività territoriale, alla sensibilità di candidati, interpreti della centralità che Verona ha nel Veneto. C’è coerenza tra i temi politici e gli interpreti che dovranno portarli avanti. Così come c’è osmosi tra questi ed il Partito, a sua volta aperto al contributo di iscritti ed elettori. La nostra lista è formata da persone in grado di  far valere l’idea che Verona e il Veneto possono competere con le regioni più avanzate del centro-nord Europa;  l’Amministrazione regionale uscente, a conduzione leghista, non ha saputo colmare le distanze che ci separano da queste esperienze virtuose in termini di istruzione terziaria e professionale, valorizzazione della cultura, ricerca e innovazione, infrastrutture e mobilità sostenibile, risparmio di suolo, organizzazione sanitaria territoriale, lavoro e pari opportunità.”

 

Assieme alla lista, la Segreteria e la Direzione politica veronese hanno elaborato le linee guida della proposta del Pd per i cittadini e gli elettori veronesi. Oltre agli aspetti legati alla proposta riformista che fa leva sui valori ambientali, della salute pubblica, dell’occupazione e dello sviluppo infrastrutturale e dei servizi, della cultura, punta innanzitutto sul tema della centralità di Verona all’interno della Regione.

 

IL PROGETTO: “VERONA AL CENTRO DELLA POLITICA REGIONALE”

 

Negli ultimi decenni Verona è stata tenuta a margini, rispetto al triangolo Padova-Venezia-Treviso, dalla Regione a trazione leghista. Eppure il nostro territorio è tra i primissimi posti, non solo nel Veneto, per numero di abitanti e di imprese, qualità della forza lavoro, produzione di valore aggiunto, importanza strategica dal punto di vista sia infrastrutturale che turistico, nonché per la presenza di eccellenze nel campo dell’industria, dell’agricoltura e della cultura. Per continuare a crescere, ed interpretare il ruolo di guida che le spetta nella fase del rilancio economico e sociale post Covid-19, la nostra provincia ha bisogno del sostegno di una Regione viva e veloce. Crediamo che in questo momento storico siano quattro i temi che più di altri possono assicurare questo rilancio: 1) sanità; 2) giovani e formazione; 3) infrastrutture di mobilità e trasporti; 4) cultura. Su di essi, come Democratici veronesi, lanciamo le nostre proposte e chiediamo il sostegno degli elettori.

 

SANITÀ: RIMETTERE IN SICUREZZA LA SALUTE NEL POST-COVID. FERMARE L’ESTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI. ATTUARE LA RIFORMA DELLE IPAB. L’emergenza sanitaria del Covid-19 ha evidenziato luci ed ombre del nostro sistema sanitario. Da qui vogliamo ripartire per mettere in sicurezza la nostra salute. Il risultato di decenni di gestione leghista è un depotenziamento delle strutture ospedaliere pubbliche nella nostra provincia a vantaggio della sanità privata, che oggi gestisce il 50% dei posti letto. Senza nulla togliere al prezioso lavoro di sussidiarietà della sanità privata, è giunto il momento di invertire la rotta. Stop, dunque, alla politica di esternalizzazione massiva dei servizi sanitari, generatrice di lavoro precario e sotto-retribuito. Dobbiamo tornare gradualmente ad avere tutti gli addetti ai servizi essenziali, rendendo la sanità un luogo attrattivo in cui lavorare e crescere, umanamente e professionalmente, in sinergia con scuole e università. Porremo la giusta attenzione alla sanità territoriale, e attueremo la riforma delle Ipab, necessaria a rendere più sicure le nostre case di riposo, che il Veneto attende da 20 anni.

 

GIOVANI E OCCUPAZIONE: RIDURRE IL GAP CHE CI ALLONTANA DALLE REGIONI PIÙ AVANZATE DELL’EUROPA. Il Veneto dovrà fare di più per colmare il gap che lo separa dall’Europa: nella nostra regione solo il 30% dei giovani di 30-34 anni possiede una laurea, contro il 40% della media europea, ed otre il 50% delle regioni più avanzate. Le imprese della provincia di Verona non trovano profili professionali adeguati: mancano ingegneri, medici, informatici, tecnici specializzati. Di contro, sono circa mille i giovani veneti che ogni mese lasciano la regione alla ricerca di migliori opportunità all’estero. Dobbiamo avvicinare mondo della scuola e quello del lavoro puntando su una forte politica di diritto allo studio. Vogliamo creare le premesse affinché ogni forma di finanziamento ed ogni progetto di sviluppo regionale – dalla sanità alle infrastrutture alla protezione dell’ambiente – possa mettere al centro i giovani. In un mondo in forte cambiamento e scosso dalla crisi planetaria del Coronavirus, l’ordinaria amministrazione non basta più: la politica regionale deve anticipare le sfide, come quella del cambiamento climatico dell’innovazione tecnologica, colmando i divari accentuati nel corso degli anni.

 

INFRASTRUTTURE. UNA VISIONE STRATEGICA E CONCRETA IN LUOGO DI TANTE PROMESSE NON MANTENUTE. La realizzazione della TAV rappresenta una grande opportunità di sviluppo per l’economia veronese, ma da sola non sarà sufficiente a risolvere le problematiche diffuse sul territorio. Nella politica regionale finora è mancata una visione strategica con riguardo allo sviluppo di una rete di trasporti e mobilità sostenibile. Ciò ha condizionato pesantemente la provincia di Verona, limitando la migliore valorizzazione delle sue vocazioni turistiche, produttive e logistiche. Il Piano regionale dei trasporti, da poco approvato, non fa altro che mettere in rilievo tutte le promesse mancate: dal sistema metropolitano ferroviario regionale (SMFR) alla Nogara Mare, passando per la sistemazione della Transpolesana e il completamento della Grezzanella. Sarà un nostro prioritario impegno rilanciare l’idea di una rete metropolitana regionale ed implementare un sistema tariffario integrato. Vogliamo dotare la nostra provincia di una rete stradale, ferroviaria e dei trasporti pubblici capillare ed inclusiva, capace di soddisfare le reali esigenze del territorio.

 

CULTURA COME MOTORE DI CRESCITA E BENESSERE. Le arti scontano il vecchio pregiudizio della destra italiana secondo la quale con la cultura “non si mangia”. Niente di più sbagliato: nella nostra provincia i turisti spendono quasi la metà del loro budget in eventi culturali, grazie all’opera areniana, a Shakespeare, ai tanti eventi teatrali e musicali. Il comparto culturale nella provincia di Verona incide per il 5,6% come valore aggiunto, e per il 6,4% per l’occupazione. Gli scambi culturali, favoriti dalla posizione strategica del territorio, sono nel nostro dna. Ci impegniamo ad implementare gli investimenti nell’industria culturale e creativa, nelle scuole di musica e d’arte e nella valorizzazione del nostro patrimonio artistico e architettonico perché la cultura è una delle chiavi del successo del nostro territorio. Svilupparla significa offrire ai giovani occupazione buona, significa promuovere la bellezza, il benessere e la socialità nonché favorire la crescita individuale e collettiva.

 

 

Programma elettorale completo al link:

https://mail.google.com/mail/u/0?ui=2&ik=73d418a427&attid=0.1&permmsgid=msg-f:1674183565988583381&th=173be515438bd7d5&view=att&disp=inline