Li hanno chiamati MICRO-TEAM. Medico e infermiere in squadra.

Pubblicato da il 30 Giugno 2020

Eppure la legge regionale che andrà domani in discussione non ne tiene conto.

In piena emergenza Coronavirus i medici di base della Provincia di VERONA hanno creato un metodo che ha permesso di far assistere i pazienti positivi dai propri medici di base, in sicurezza, dando valore alla CONTINUITÀ ASSISTENZIALE.

Pensate ai pazienti con invalidità o patologie pregresse importanti vedersi arrivare a casa colui o colei che hanno scelto come medico di famiglia, chi li conosce già da anni.

Questo approccio non è stato omogeneo nemmeno su tutta la nostra provincia, la norma nazionale e per come è stata recepita dalla regione accentra nelle Usca questo servizio, dipendenti della Aulss Scaligera, spesso giovani medici alle prime armi mandati in prima linea senza coordinamento coi medici dei diversi pazienti.

Su questi aspetti la regione pensa di rispondere al rischio Covid 19 dell’autunno aggiungendo 1 infermiere dell’Aulss ogni 6.250 abitanti.

Quindi proprio quando più serve, nel momento del contagio, il medico di base viene escluso dalla cura del proprio paziente.

Dopo i sequestri regionali di DPI che hanno messo a nudo i medici di medicina generale del Veneto davanti al virus non si sono fermati, si sono organizzati con racconte fondi autonome e hanno recuperato le protezioni in ogni modo possibile.

Anche questa volta non rinunciano e chiedono di modificare la norma regionale.

Sosteniamo la loro esperienza!

Elisa La Paglia
Consigliera Comunale di Verona
Candidata alle Elezioni Regionali Veneto 2020 Lista Partito Democratico