DAL MORO: ORA TUTTI PER LORENZONI MA UN GRANDE ERRORE DIVIDERE IL PD

Pubblicato da il 19 Febbraio 2020

Avevamo una grande occasione per coinvolgere tutto il fronte progressista in una scelta, la più partecipata possibile.

Avevamo l’occasione di mettere assieme un fronte alternativo riformista ed europeista.

Come Partito Democratico siamo al Governo con tre sottosegretari veneti con deleghe importanti, potevamo cogliere questa occasione per scegliere il candidato già a novembre del 2019 e iniziare assieme al Governo e al candidato un tour di confronto nel Veneto.

Potevamo fare le primarie coinvolgendo il campo largo del centro sinistra o aprire una fase larga di ascolto della nostra comunità e principalmente della nostra classe dirigente sul territorio.

Non si è voluto, non c’è stata la volontà di fare tutto questo: da novembre tutto era già deciso.

Venerdì scorso, come hanno scritto bene alcuni media, si è consumato in Direzione regionale uno scontro politico dentro il Partito Democratico: “è passata la linea di chi dice basta con la stagione riformista, liberale e centrista, si torna alla Ditta ideologica, radicale e movimentista, insomma al partito di sinistra”.

Questa forzatura di spaccare il partito per scegliere Lorenzoni è stato un fatto molto grave.

Hanno votato 40 persone su 75 aventi diritto: 23 a favore di Lorenzoni e 17 che chiedevano un maggiore coinvolgimento dei territori e dei circoli per trovare un candidato del Pd più largamente condiviso da confrontare con Lorenzoni con pari dignità.

La forzatura di spaccare quasi a metà il partito è incomprensibile sapendo cosa ci chiede il nostro elettorato: unità!

Tutto legittimo, non condividiamo la decisione di rompere l’unità del partito ma rispettiamo la scelta.

Lorenzoni è stato il pretesto per iniziare a riprendersi la “ditta”.

Su questo ci vedremo in congresso.

Lorenzoni è una brava persona, per lui e per il bene del Partito ci siamo astenuti e non abbiano votato contro questa candidatura.

Ora, chiarite le posizioni, tutti per Lorenzoni, perché così ci si comporta in una comunità.

Saremo tutti al suo fianco per fare bene e perché anche quando si perde e si è in minoranza, si rispettano le decisioni e si lavora per il partito.

Per questo, chiusa la fase del confronto forte e acceso, siamo tutti con Lorenzoni che è di gran lunga migliore rispetto a Luca Zaia.

Siamo a disposizione del candidato sia sul piano programmatico che organizzativo e speriamo che attorno a lui si riunisca la maggioranza dei veneti.