Linea AV Verona – Brennero. Tutto fermo da mesi!

Pubblicato da il 15 Aprile 2019 0 Commenti

 

Da mesi, ormai, gli impegni necessari per la realizzazione della linea AV Verona-Brennero sono sostanzialmente fermi. I danni su Verona.

Dopo diversi mesi trascorsi invano a cercare un contatto con il Governo, il commissario straordinario per il tunnel del Brennero, Ing. Ezio Facchin, nel mese di dicembre scorso ha lasciato l’incarico e non è stato ancora sostituito. Le dimissioni del Commissario Facchin hanno avuto un forte impatto su tutte le azioni in corso per la realizzazione della tratta ferroviaria verso nord.

Che sia un modo per bloccare tutto? D’altronde, sul tunnel del Brennero si sono susseguite dichiarazioni quantomeno “singolari” da parte di esponenti del Governo, sia da parte del ministro Riccardo Fraccaro che in campagna elettorale aveva detto di voler fermare i lavori, sia con l’incredibile gaffe del ministro Danilo Toninelli secondo cui il tunnel era già pronto e finito, tanto da consentire il passaggio delle merci a bordo dei tir.

Gli interventi infrastrutturali sono stati programmati fin dal 2003, compresi i nuovi accessi al Nodo di Verona, per complessivi 85 chilometri di linea a doppio binario. Le opere del corridoio del Brennero rappresentano una strada indispensabile per lo sviluppo, quella della mobilità sostenibile che vuol spostare le merci dalla strada alla ferrovia.

Per Verona quei lavori sono imprescindibili. Non solo perché al tunnel del Brennero è collegato il IV lotto funzionale Verona/Pescantina, ma soprattutto in quanto inseriscono a pieno titolo Verona nel sistema AV e confermano il Quadrante Europa quale principale Terminal in grado di acquisire l’aumento del traffico merci sulla linea del Brennero, a partire dal 2027.

Nel corso del 2017 RFI ha sviluppato uno studio interno che individua nella realizzazione del 1° e 4° Lotto le opere essenziali per fornire una adeguata risposta alla domanda di trasporto merci sull’asse del Brennero a partire dal 2027.

La Galleria di Base del Brennero permetterà di risparmiare 45’ anche per i treni viaggiatori che, sul corridoio tra Verona e Monaco, potranno risultare più attraenti e concorrenziali rispetto alla strada.

L’aggiornamento di RFI prevede, con l’apertura del BBT nel 2027, un carico di treni sul Nodo di Verona di 30 coppie di treni viaggiatori e 65 coppie di treni merci diretti, nella loro maggior parte, verso il Quadrante Europa. Con questo tipo di offerta RFI ritiene di saturare la potenzialità della linea del Brennero. Complessivamente quindi, e fino ad una completa revisione del corridoio per portarlo alla capacità di circa 320 treni giorno come presunto dallo studio iniziale di BBT SE, il numero di treni previsti in ingresso a Verona con l’apertura del BBT nel 2027 è rispettivamente di 65 coppie sulla linea merci (ovest) e di 30 coppie sulla linea viaggiatori (est).

Inoltre, la realizzazione della tratta unitamente al percorso TAV Brescia/Verona consentirà l’impiego della linea storica per modalità di trasporto ferroviario cadenzato.

A questo proposito, il Commissario Facchin ha presentato un progetto al Comune di Verona che, ad oggi, è ancora carta morta.

Di fronte a questa enorme opportunità per Verona è ora di fare chiarezza. Il Sen. Vincenzo D’Arienzo, componente della Commissione Trasporti, ha interrogato il Ministro Toninelli (sob) per sapere:

  1. se intende confermare la realizzazione delle opere infrastrutturali sulla tratta ferroviaria Verona – Brennero;
  2. lo stato attuale delle progettazioni relative;
  3. se intende nominare un Commissario per seguire ogni altra azione e dare impulso a tutte le iniziative possibili per rispettare i termini temporali assunti con l’UE;
  4. se saranno rispettati i tempi previsti nelle programmazioni temporali;
  5. se risulta allo studio la possibilità di utilizzare le stazioni ferroviarie minori presenti nella provincia di Verona per un sistema di trasporto cadenzato.