A22 – Salemi (PD): “Dopo la TAV, anche sull’Autobrennero Toninelli tira il freno a mano allo sviluppo del Nord”

Pubblicato da il 21 Febbraio 2019 0 Commenti
“L’Autobrennero è da 60 anni un asse strategico dello sviluppo economico e produttivo, un modello territoriale che funziona e un modello di eccellenza gestionale sia per dividendi ai soci sia per ricadute in termini di investimenti infrastrutturali, compresi quelli su ferro. Perché ora il Governo Lega-M5S lo vuole smantellare? Perché mentre da una parte si corre verso l’autonomia, dall’altra si punta a nuove forme di centralismo? È ora che i partiti al Governo – e la Lega in particolare – dicano chiaramente da che parte stanno. Il territorio, con Verona in prima linea, si è espresso: Salvini, Zaia e i colleghi che governano province e regioni a trazione leghista battano un colpo e difendano la Spa dei territori locali”.
Così la vicecapogruppo del PD in Consiglio regionale Orietta Salemi interviene a seguito del diktat inviato dal Ministro Toninelli ai soci dell’A22 in merito alla concessione dell’opera.
“Noi siamo al fianco degli enti del territorio che difendono il modello virtuoso dell’Autobrennero. La Lega, paladina dell’autonomia, faccia lo stesso e si schieri senza tentennamenti. Di fronte a un’azione di vetero centralismo non ci sono alibi per chi da sempre propaganda l’autonomia dei territori – aggiunge Salemi -. Non è solo questione di contenuto, ma anche di metodo: l’ultimatum di Toninelli è inaccettabile, ha il sapore della minaccia e chiude a ipotesi di mediazione nella trattativa sulla concessione”.
A novembre 2018  – ricorda Salemi – Toninelli su facebook parlava di ‘schema equilibrato ed efficace di convenzione per la gestione dell’autostrada A22 … e di lavoro insieme ai territori e alle autorità che li governano per creare un nuovo modo di far funzionare la cosa pubblica, in questo caso le autostrade’. E aggiungeva: ‘Ora si è giunti a un passo dal traguardo. Io sono pronto a tagliarlo al fianco delle autorità, in spirito di leale collaborazione’.
“L’ultimatum di questi giorni è la leale collaborazione? Cosa significa ‘nazionalizzare’ una società che è già a capitale maggioritariamente pubblico? – chiede la vicecapogruppo Dem -. Parliamo di una società i cui utili hanno consentito investimenti infrastrutturali importanti per le nostre realtà locali: lungo quest’asse si gioca ogni giorno l’importante partita della competitività e dell’export per il mondo delle aziende del Veneto e non solo. Come per la TAV, anche in questo caso si svela la contraddizione di un Governo che continua a smentire se stesso: da una parte propaganda l’autonomia, dall’altra spinge a marce forzate verso nuove forme di statalismo”.