L’ambientalismo da due soldi della destra e dei grillini

Pubblicato da il 10 Dicembre 2018 0 Commenti
La cosa più triste e ingiusta della questione del blocco dei diesel euro 3 e 4 è che si tratta di una misura emergenziale e tampone, dunque non risolutiva, che crea disagi soltanto ai cittadini che la subiscono, ma non impegna in alcun modo le amministrazioni pubbliche che l’hanno promossa a migliorare le proprie politiche ambientali.
Dal governo in carica all’amministrazione comunale veronese, le politiche ambientali restano improntate su un pericoloso classismo che obbliga i cittadini a guardare a soluzioni, come i veicoli elettrici, non ancora alla portata di tutti.
Che cosa sarebbe altrimenti l’ecotassa proposta dai grillini a livello nazionale? E l’assoluta libertà di accesso, parcheggio e transito accordata in centro storico dall’amministrazione comunale ai possessori di veicoli elettrici, che magari a casa hanno (e usano) pure il suv da tremila di cilindrata che inquina più di una Punto del 2004?
Tutti confidiamo nel progresso della tecnologia meno inquinante ma lo stato di fatto è che, in assenza di politiche pubbliche efficaci, la lotta all’inquinamento viene scaricata sul conto delle famiglie che non hanno le risorse necessarie per sostituire l’auto con un modello sufficientemente ecologico, e che per questo vengono tassate o limitate nella circolazione.
E’ una politica eccentrica e sbagliata che cerca di aggirare il problema fondamentale di accompagnare e programmare, con adeguati incentivi e in tempi ragionevoli ma certi, la dismissione dei mezzi più inquinanti aprendo contemporaneamente un mercato di massa dei mezzi ibridi. I cittadini non rivendicano il diritto di inquinare, ma di spostarsi.

Per il gruppo comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani

Il segretario cittadino Pd
Luigi Ugoli