TAV e infrastrutture – Salemi: “Lega e 5 stelle trovino in fretta l’accordo. Non si può fermare il futuro”

Pubblicato da il 4 Dicembre 2018 0 Commenti
“Save the future: adottiamo questo slogan e ripetiamolo come un mantra per affermare con determinazione che fermarsi non si può. Che rifiutarsi di affrontare il nodo delle grandi opere, come la TAV, oppure rinviare le decisioni con l’alibi che serve un esame critico, significa rendere periferico e marginale anche il nostro Nord est produttivo, laborioso, che sarebbe capace di incidere, ancor più significativamente di quanto sta accadendo, anche sul PIL del Paese intero”. Così la vice-capogruppo del Pd in Consiglio regionale Orietta Salemi interviene nel ribadire il suo sostegno alle infrastrutture – con particolare riferimento alla TAV – a seguito dell’iniziativa voluta da Confindustria e altre 12 categorie.
“La TAV-TAC porterà tutti i vantaggi che conosciamo in termini di alleggerimento del traffico pesante sulle nostre arterie o il potenziamento dell’offerta ferroviaria per studenti e lavoratori pendolari e non da ultimo la riduzione delle emissioni inquinanti. Non solo, il sistema dell’alta capacità-alta velocità garantisce il consolidamento delle relazioni economiche e logistiche con le reti europee di trasporto merci e persone. Una rete di relazioni di cui Verona è un nodo strategico. Pensiamo inoltre anche a quali benefici la TAV nel tratto Brescia-Verona potrà assicurare nello sviluppo della fruizione del patrimonio storico e culturale delle città d’arte venete, in primis Verona, secondo polo di attrazione internazionale della regione. Per non parlare poi che il tracciato è nella traiettoria di scambi economici, commerciali e turistici fra Oriente ed Est Europa”.
“La TAV Brescia-Verona – prosegue Salemi – non può essere sacrificata sull’altare del gioco al rimando tra M5S e Lega – non dimentichiamo che se Toninelli dice con fare minaccioso ‘non si muoverà foglia senza il mio ok’, Salvini d’altro canto dice ‘si farà’ -. Quest’opera deve essere una priorità senza se e senza ma, in quest’area come a Torino, come lo è la TAP per il sud Italia. Se la classe politica che ci governa inneggia al cambiamento e al futuro, ma allo stesso tempo nega le grandi opere che sono le reti necessarie per promuoverlo, si rivela qual è: un gruppo dirigente reticente e incerto, contraddittorio nelle dichiarazioni e incapace di assumersi la responsabilità di scelte, dettate da uno sguardo il più delle volte compromesso dalla lente ideologica. Quanto di peggio possa esserci per investire davvero sul domani. Avanti dunque – conclude Salemi – con le iniziative volte a promuovere un grande movimento di responsabilità civica anche in Veneto come avvenuto già in Piemonte, a Torino”.