La differenza tra propaganda e realtà 

Pubblicato da il 31 Maggio 2018 0 Commenti
I programmi elettorali e le promesse erano roboanti, inutilmente fantasiose. Il “coso del cambiamento” dice tutt’altro, anzi a volte il contrario.

Nel documento programmatico legastellato per la parte infrastrutture, trasporti e telecomunicazioni si promette di “investire risorse adeguate per attrezzare i nostri porti con aree retro portuali capaci di garantire lo sdoganamento delle merci in loco”.

Sul fronte della logistica, si prevede “un’adeguata rete di trasporto ad alta capacità” per far sì che all’Italia sia riconosciuta la leadership nell’area dell’Europa mediterranea. Poi si afferma anche che in merito alla linea ferroviaria Torino-Lione “si impegnano a ridiscutere integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”.

Pur letto con attenzione, in quel “coso” che chiamano contratto, non si va oltre l’elenco di soluzioni astratte e non dettagliate di fronte a problemi molto concreti e non si indicano in alcun caso tempi, costi e coperture degli interventi promessi.

Non solo.

Leggendo quel “coso” risulta evidente che non ci sono alcune delle principali proposte su infrastrutture e tecnologie che, al contrario, erano state strombazzate in campagna elettorale.

Nei “20 punti per la qualità della vita degli italiani” del Movimento 5 Stelle e nel documento “La rivoluzione del buonsenso” proposto dal Carroccio c’è ben altro.

Non ho trovato, ad esempio, l’idea di ‘Smart nation’ lanciata dai grillini e, quindi, non ho trovato i 50 miliardi di euro di “investimenti produttivi” da realizzare in settori come innovazione, banda ultra larga e mobilità elettrica.

Nel programma della Lega, invece, si prometteva di “concludere entro 5 anni la copertura di almeno l’80% del territorio con collegamenti ad Alta Velocità”.

Sappiamo come è andata a finire.

La Lega prometteva anche, sul versante delle telecomunicazioni, di sostituire Agcom, Agid e Commissario per il digitale e l’innovazione con un’unica Autorità delle Comunicazioni.

Non ho trovato nulla nel “coso”.

In conclusione, ci sono promesse che sono state fatte in campagna elettorale ma che, praticamente nella loro totalità, non sono sopravvissute al vaglio degli esperti e che, pertanto, sono state eliminate.

Nel “coso”, invece, sono rimaste tante altre baggianate che, di fatto, rappresentano il minimo sindacale delle loro vuote promesse.

Sen. Vincenzo D’Arienzo