D’Arienzo: è il momento degli Stati generali anticrimine.

Pubblicato da il 26 Aprile 2018 0 Commenti

La Guardia di Finanza di Crotone ha arrestato diciassette persone, sequestrato beni per un valore di 12 milioni di euro e 118 mezzi. 3 società sono state sottoposte ad amministrazione giudiziaria. Le attività hanno interessato anche persone che operavano nei comuni di Belfiore e Cologna Veneta.

L’associazione a delinquere aveva lo scopo di realizzare ingenti risparmi di imposta attraverso l’emissione e l’utilizzo di false fatture riciclandone, successivamente, i proventi.

Ancora una volta ci svegliamo con l’ennesima prova che la malavita organizzata è presente nella nostra economia ed abita stabilmente qui.

L’associazione sgominata dalla Guardia di Finanza se da un lato dimostra che lo Stato c’è e ci difende, dall’altro testimonia il profondo radicamento, la potenza finanziaria e la capacità della malavita di essere anti-Stato senza sfidarlo apertamente, ma infiltrandosi nei suoi gangli vitali quale, appunto, l’economia.

La consapevolezza della forza e della pericolosità di queste organizzazioni dovrebbe buttare tutti giù dal letto del torpore in cui sembra essere caduta la società veronese.

Altro che infiltrazioni, qui è presenza radicata. Non mi stupiscono neanche le località scelte per lo svolgimento di certe attività. La parte est della nostra provincia è stata più volte teatro di radicamento di soggetti che in passato sono stati arrestati o indagati per associazione alla criminalità organizzata e di attività economiche interdette dal Prefetto.

Anche le modalità scelte, le fatture per operazioni inesistenti per riciclare denaro sporco, testimoniano l’attrattività del nostro territorio. Qui è più facile nascondere e riciclare ingenti proventi finanziari, grazie alla dinamicità dell’economia nella quale ben si possono nascondere operazioni finanziarie di rilevante importo e valore.

Verona non viene scelta per altre ragioni, bensì per la tranquillità che garantisce, sociale, purtroppo, ed economica.

Lo ripeterò fino alla noia: le indagini nei confronti della criminalità organizzata svolte altrove stanno dimostrando quasi sempre un radicamento qui. La mia richiesta di dedicare a Verona un magistrato della DDA di Venezia dovrebbe essere la logica conseguenza, ed invece si continua a fare orecchie da mercante alla mia più che fondata richiesta.

Il silenzio non è più consentito. E’ il momento di riunirci tutti insieme per organizzare gli Stati generali anticrimine per creare un argine culturale e sociale a qualsiasi presenza dei tentacoli della criminalità organizzata.

Nella nostra provincia, a diverso insediamento mafioso, serve un efficiente sistema di corpi specializzati delle forze dell’ordine e di esperti magistrati che ormai conoscono a fondo geografia e modus operandi delle cosche.

Gli Stati generali che propongo devono tendere a questi obiettivi.