Nogara Mare, cronaca di una morte annunciata Zardini e Salemi (PD) appoggiano le richieste dei sindaci soffocati dal traffico e chiedono alla Regione di risolvere il dramma di comuni e frazioni.

Pubblicato da il 28 Marzo 2018 0 Commenti

 

 

 

«I rappresentanti veronesi – due nella giunta veneta e quattro consiglieri in maggioranza – sono del tutto ininfluenti. Lo dimostra la vicenda della Nogara Mare dove il bilancio dell’ente conta di più della salute, della sicurezza dei cittadini e dell’ambiente». A dirlo il deputato veronese del Pd Diego Zardini e la consigliera regionale Orietta Salemi.

 

«L’affossamento della Nogara Mare da parte della Regione è la dimostrazione che l’assessore veronese Elisa De Berti conta zero all’interno della Giunta oppure risponde esclusivamente agli interessi di Zaia e non a quelli dei veronesi». Il parlamentareDiego Zardini è sconcertato dalla decisione di non costruire un’infrastruttura «che avrebbe tolto il traffico pesante e l’inquinamento dai centri abitati della Bassa veronese e del Polesine. I centri urbani di quest’area da decenni sopportano carichi di traffico che rallentano la circolazione e aumentano le nubi di polveri sottili. L’unica risposta che ha saputo dare questa Regione alle richieste dei cittadini è fare un progetto e lasciarlo sulla carta».

 

«La Giunta, in particolare Zaia e l’assessore De Berti, non si nascondano dietro al costo dell’opera per far saltare il banco – aggiunge Salemi, vicecapogruppo dem a Palazzo Ferro Fini – Dicano invece esplicitamente se ritengono la Nogara Mare una priorità: se è così, si mettano al tavolo con A4 per arrivare a una soluzione positiva. Abbiamo visto che con la volontà politica si possono superare molti ostacoli e risolvere i problemi: per terminare la Pedemontana Zaia era disposto addirittura a introdurre l’addizionale Irpef. Altrimenti sarebbe l’ennesima conferma che per questa Giunta c’è un Veneto di serie A e uno di serie B. Se la Nogara Mare è troppo cara, si lavori da subito e seriamente per un’alternativa: serve un piano di varianti alla strada padana inferiore per decongestionare il traffico. Quello che manca, in realtà, è un piano strategico delle infrastrutture viarie della Regione. Non si può procedere in modo frazionato sulla base di interessi politici. I consiglieri veronesi che siedono in maggioranza non restino in silenzio a subire ordini. Ricordo loro che sono prima di tutto espressione del territorio ed è loro dovere difendere gli interessi, l’ambiente e la salute dei nostri cittadini. Se siamo ancora in tempo per invertire questa scellerata decisione, facciamolo insieme».

 

Zardini e Salemi assicurano il sostegno ai sindaci e agli amministratori dei Comuni attraversati dalla strada regionale 10 e soffocati da tir e traffico commerciale. «Dopo la decisione della Regione, ogni azione da parte dei sindaci è legittima – dicono in conclusione – Dalla richiesta di una nuova strada per portare il traffico pesante fuori dai centri al blocco del transito per camion e tir, è loro dovere tutelare la salute degli abitanti e garantire le condizioni di sicurezza della circolazione. Purtroppo sono gli unici rimasti a farlo».