Salemi: “Serve chiarezza sull’episodio di razzismo al concerto in memoria di Rudy Rotta. Dalle istituzioni ci aspettiamo una condanna netta di chi è responsabile”

Pubblicato da il 26 Settembre 2017 0 Commenti

“Occorre sia fatta chiarezza, subito, sull’episodio accaduto sabato sera ai bastioni del vallo Città di Nimes. Perché, purtroppo, non è il primo episodio di razzismo a Verona e per questo ci aspettiamo una posizione netta di condanna da parte delle istituzioni. Serve un’assunzione di responsabilità, senza minimizzare o liquidarlo come estraneo al clima della comunità veronese”.

A dirlo è la consigliera regionale del Partito Democratico Orietta Salemi dopo la denuncia di Amate Gueye, giocatore di basket italiano di origine senegalese, a cui è stato negato l’accesso al concerto in memoria di Rudy Rotta “perché nero”, secondo quanto riferito da un vigilante.

“A distanza di nove anni è ancora aperta la ferita della vita spezzata di Nicola Tommasoli, vittima di una violenza inaudita e gratuita, che ha bollato Verona come città razzista. Questa estate ci sono stati nuovi casi che hanno fatto accendere i riflettori su una Verona intollerante: la giovane cittadina italiana rifiutata al concorso canoro per il colore della pelle e la festa della tifoseria coi cori inneggianti a Hitler, stigmatizzata anche dal nostro vescovo. Tutto questo fa male non solo alle vittime, ma alla comunità veronese che è ben altro: è una comunità solidale, una comunità di missionari e volontariato operoso. Per questo, anche nello spirito della nota inviata dall’assessore allo sport Rando, che ha promesso di far luce sulla vicenda, serve determinazione isolando e stigmatizzando qualsiasi segno di intolleranza o razzismo strisciante o evidente, perché si tratta di un attentato alla dignità umana, oltre che di uno sfregio continuo che Verona non merita”.