D’Arienzo: Salemi e (per) il centrosinistra, perché…

Pubblicato da il 30 Maggio 2017 0 Commenti

Alle elezioni amministrative di giugno l’area del centrosinistra si presenta divisa: da una parte il PD e dall’altra i partiti della sinistra.
È molto concreto, quindi, il rischio che la contrapposizione possa condizionare l’obiettivo minimo per noi: superare il primo turno.
Credo siano note a tutti le ragioni per le quali siamo arrivati a questo punto. In parte sono ragioni locali, ma il grosso delle differenze sono frutto di valutazioni e scelte orientate dal livello nazionale e, pertanto, dalla permanente divisione dell’area riformista e progressista.
A dispetto di quanto si racconta in giro, con una certa dose di millanteria, peraltro, nessun candidato avrebbe riunito l’area del centrosinistra in questo appuntamento e per noi non è rimasto che scegliere il candidato attraverso lo strumento migliore: le primarie.
Queste sono state il più alto punto di sintesi e ci hanno consentito di candidare la persona che il nostro elettorato, non altri, hanno ritenuto adeguata e competitiva per la sfida.
Orietta Salemi lo è.
Sebbene appaia in questo momento difficile prospettare un percorso comune con gli altri partiti della sinistra, è nelle cose che il voto amministrativo potrà essere un chiaro segnale verso la strada unitaria da percorrere.
È vero che la sinistra divisa è destinata a perdere – questo timore lo ascolto ogni giorno dai nostri elettori – ma è destinata a perdere anche quella sinistra che non riconosce la necessità di avere un perno forte con il quale costruire l’alternativa e senza il quale non essere neanche contendibile.
Quel perno forte è il Partito Democratico e non lo dico solo per il consenso che il PD attrae.
Agli elettori della sinistra veronese dico: impedire a noi di superare il primo turno elettorale significa compromettere il futuro del centrosinistra (e regalare alla destra altri 10anni di governo).
Abbiamo gli stessi valori ideali, ma rischiamo di renderli inapplicabili se li esercitiamo solo con la testimonianza e non attuandoli attraverso l’azione di governo.
Pertanto, a noi il compito di riunire l’area per poter vincere e al voto di giugno quello di dare un segnale in questa direzione.
Ecco perché sostenere Orietta Salemi va oltre la semplice competizione amministrativa. C’è nel prossimo voto anche una buona dose di futuro, oltre che per Verona, anche per il centrosinistra.