D’Arienzo: Elcograf, Verona lavori ad una soluzione

L’azienda Elcograf, ex Mondadori, versa da alcuni anni in una situazione difficile, a causa del venir meno di commesse e incarichi che ne hanno minato la solidità. Tutti ricordano le migliaia di lavoratori impiegati, oggi sono poco più che 400.

Con un accordo che nel 2014 sancisce l’adesione alla cassa integrazione a rotazione per qualche centinaio di lavoratori e la possibilità di beneficiare del trattamento pensionistico anticipato.

Quell’accordo è stato rinnovato l’anno scorso, ma, pur prevedendo l’anticipazione della pensione, sconta il fatto che il requisito contributivo per poterne usufruire è passato da 32 a 35 e poi a 37 anni. Questo slittamento sta comportando ulteriori criticità alla società in parte ovviate solo grazie alla solidarietà dei lavoratori che hanno condiviso con l’azienda tagli importanti del loro salario. Più che lodevole.

Verona è cresciuta con quell’azienda ed i lavoratori hanno contribuito alla costruzione di questo patrimonio produttivo che ha portato lustro alla città.

Per questo, e per vicinanza verso i lavoratori, adesso bisogna dare una mano.

Da incontri fatti al Ministero del Lavoro, ho acquisito la possibilità di proseguire sul percorso della cassa integrazione, in modo da dare sollievo alle difficoltà immediate e lanciare un segnale a lavoratori e azienda che la politica fa la sua parte.

Per quanto concerne il beneficio pensionistico, occorre capire a che punto si trova il settore produttivo italiano. Mi spiego: se in Italia – quindi, non solo nel sito veronese – nel segmento poligrafico permangono le condizioni che hanno a suo tempo motivato il trattamento di favore, è giusto avviare un tavolo nazionale per ragionare insieme sulle possibili soluzioni da attualizzare e sull’eventuale riesame delle norme in vigore. Non è una promessa, ma un impegno che dobbiamo tutti, scevro da qualsiasi bandiera, ai tantissimi lavoratori Elcograf che mi hanno cortesemente invitato e ospitato nella loro azienda.