Recupero Arsenale: project inadeguato ai bisogni della città

Pubblicato da il 29 Novembre 2016 0 Commenti

Esaminata la documentazione disponibile, il capogruppo Luigi Ugoli e e la consigliera Elisa La Paglia, a nome dell’intero gruppo consiliare comunale Pd, annunciano voto contrario alla proposta di project financing sull’Arsenale. “Una posizione, la nostra, già condivisa con i Circoli Pd, non basata su un qualche tipo di preclusione all’intervento dei privati che, anzi, continuiamo ad auspicare ma in una forma più vantaggiosa per il Comune e per la città” spiegano.
“Il problema sta proprio nel disequilibrio della proposta, che carica il pubblico di svantaggi e costi eccessivi. L’impegno economico del Comune, se pure sviluppato su 50 anni, copre i 2/3 dell’investimento totale del privato ed è dunque tale da lasciare ampi margini all’ipotesi di un intervento pubblico diretto, sia pure a stralci. Per la prima volta da quando si è cominciato a parlare del project Arsenale, ieri in commissione abbiamo avuto dai tecnici una stima dell’impegno necessario a restaurare completamente l’Arsenale al grezzo: 20 milioni di euro. E noi vogliamo spenderne più di 30 per poi privarcene per 50 anni?”
“Oltre all’aspetto economico – continuano – la nostra posizione mira a difendere l’identità storico-culturale e di relazione-incontro che l’Arsenale rappresenta per l’intera comunità veronese. Questo project introduce vincoli sulla disponibilità al pubblico delle aree verdi e non fornisce alcuna garanzia che i cittadini potranno continuare a fruire degli spazi coperti nei padiglioni a prezzi ragionevoli. Tali limitazioni, unite al fatto che gran parte degli altri spazi coperti e coperti saranno destinati ad attività commerciali, non possono essere taciute.  Solo se questo commerciale avesse diretta attinenza con le attività d’interesse pubblico svolte nel compendio si potrebbe superare il dettato della legge regionale 50 sulle aree commerciali ma si dubita fortemente che ciò avvenga”.
“A che cosa ci serve una bomboniera inaccessibile e costosissima a due passi da Piazza Bra? Perché non si è pensato di valorizzare anche lo spazio per ulteriori e più accessibili percorsi culturali che arricchiscano l’offerta turistica della nostra città?”.
L’intervento dei consiglieri termina con una nota di “amarezza per il mancato coinvolgimento dei quartieri nella definizione degli obbiettivi da raggiungere. Per anni, come Pd, abbiamo dato all’amministrazione la nostra disponibilità a definire insieme le destinazioni necessarie per un buon recupero del sito. Ma l’amministrazione ha preferito ignorare anche le 15 mila firme dei cittadini che chiedono di destinare l’Arsenale a nuova sede unificata del museo di Storia Naturale. Senza contare che si chiede al Consiglio di approvare un impegno così grande in assenza dei pareri dell’Anac e della Sovrintendenza dei quali restiamo in attesa e che potrebbero negare la fattibilità”.