Verona Sud non l’hanno progettata Adamo ed Eva!

Pubblicato da il 27 Settembre 2016 0 Commenti

L’assessore Caleffi parla di Verona Sud come se le linee di sviluppo di questo territorio risalissero alla notte dei tempi, squalificando così la funzione stessa dell’urbanistica. Ma se oggi non prendiamo più come riferimento il Pat degli anni Settanta è perché esso prevedeva l’obbiettivo irrealistico di una città di 400 mila abitanti. Se invece vogliamo parlare del Pat di Zanotto dobbiamo avere la correttezza di citare anche il Polo culturale, il Polo finanziario, il Central Park all’ex scalo merci, la linea rossa che limitava l’espansione edilizia, e tutta una serie di altre progettualità che, pur in un quadro di forte commercializzazione, fornivano maggiore qualità allo sviluppo previsto.
La scelta dell’amministrazione Tosi, in un quadro socio-economico ulteriormente cambiato, è stata di azzerare questi elementi di qualità per fare unicamente cassa col territorio: non è stato Zanotto a moltiplicare da 15 mila e 40 mila metri quadri le superfici commerciali ammesse alle Ex Cartiere e alle ex Officine Adige o a mettere Esselunga davanti alla Fiera, affondare il Polo finanziario o soffocare il Polo culturale.
Con Tosi è sparito dall’orizzonte il tema della ricucitura dei quartieri Sud con la Zai storica mentre si ignorano criticità enormi come il polo della logistica in via Mezzacampagna che continua a crescere spontaneamente e disordinatamente. Sul verde procapite a Verona Sud chiederemo i dati così capiremo quanto verde privato è stato conteggiato.

Consiglieri Comunali Pd
Michele Bertucco e Luigi Ugoli